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Mercoledì 10 MAGGIO 2023
Medici. De Luca: “Sistema retributivo indegno di Paese civile”
“Siete l’unica categoria del pubblico impiego per la quale le risorse per i rinnovi contrattuali non vengono decise a parte ma sottratte al Fsn”, ha detto il presidente della Campania sottolineando l'inadeguatezza del Fondo e aggiungendo: “Al centro nord il 47% dei cittadini ha una assicurazione sanitaria privata, al Sud il 7%. Questo significa che la sanità pubblica è il principale servizio di civiltà per la povera gente. Ma questi hanno in testa un'altra idea di sanità“.
“Non abbiamo mai avuto tanto bisogno in Italia di personale medico e sanitario e mai tanta incertezza sul futuro del Sistema sanitario pubblico. Facciamo fatica ad organizzare i turni nei Pronto Soccorso per la carenza di personale e ogni giorno 10 medici se ne vanno dal Ssn, per tante ragioni”, tra cui “carichi di lavoro insopportabili” e “un sistema contributivo che è indegno per un Paese civile in relazione ai carichi di lavoro che hanno”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo ieri alla cerimonia del giuramento di Ippocrate per oltre 600 giovani medici di Napoli e provincia.
“Siamo di fronte a una situazione incredibile”, ha proseguito De Luca. “Siete l’unica categoria del pubblico impiego per la quale le risorse per i rinnovi contrattuali non vengono decise a parte ma sottratte al Fondo sanitario nazionale” che oggi vale “sì e no il 6% del Pil”, molto al di sotto di altri Paesi europei. “Se volessimo raggiungere il livello di impegno finanziario della Francia – ha infatti aggiunto il governatore campano - avremmo bisogno di 20 miliardi in più per il Ssn, che volessimo raggiungere il livello della Germania dovremmo averne 40 mld in più. Invece non abbiamo neanche un euro in più per garantire i servizi ordinari”.
Il presidente della Campania ha quindi riferito che "il 47% dei cittadini del centro nord del paese ha una assicurazione sanitaria privata, quasi la metà dei cittadini contro il 7% del Sud. Questo significa che la sanità pubblica è il principale servizio di civiltà per la povera gente. Questi hanno in testa un'altra idea di sanità”. Per De Luca non si tratta di una posizione ideologica, “ma tu puoi avere il privato convenzionato quando hai garantito al meglio con la sanità pubblica a livello di eccellenza, anche perché gli investimenti costosi li fa la sanità pubblica”.
De Luca è quindi tornato sul problema della carenza di personale, che ha definito “drammatica”. “Per coprire i turni nei PS – ha spiegato - dobbiamo obbligare i medici di altri reparti a offrire giornate di disponibilità, con il risultato che anche i cardiologici se vanno dal sistema pubblico. Eppure nessun sta ragionando seriamente sul problema del personale o su come rinnovare le scuole di specializzazione”. Per De Luca occorrerebbe “accelerare i tempi, chiedendo agli specializzandi di andare subito a lavorare, affiancati da medici esperti, ma portiamoli nei reparti, pagandoli da medici e non da studenti”.
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