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Gli anziani con lieve alterazione cognitiva hanno il 30% in più di probabilità di tornare a una funzionalità cognitiva normale se pensare in modo positivo alla vecchiaia fa parte della loro filosofia di vita. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato da JAMA Network Open e condotto da ricercatori della Yale School of Public Health. “La maggior parte delle persone che soffre di lieve alterazione cognitiva presume che non ci sia alcuna possibilità di recupero della funzionalità cognitiva normale, ma in realtà non è così: la metà di questi pazienti torna alla condizione precedente – commenta Becca Levy, psicologa e autrice principale dello studio – Poco si sa sul perché alcuni guariscono mentre altri no. Abbiamo preso in esame le convinzioni positive sull’età avanzata, per vedere se un modo di pensare positivo potesse fornire una risposta adeguata “. Lo studio, finanziato dal National Institute on Aging degli USA, ha osservato 1.716 partecipanti over 65 dell’Health and Retirement Study, uno studio longitudinale nazionale. Dai risultati è emerso che le persone che, all’inizio dello studio, avevano un pensiero positivo verso la vecchiaia, presentavano una minore probabilità di sviluppare un lieve decadimento cognitivo nei 12 anni successivi alla valutazione. Fonte: JAMA Network Open 2023
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Martedì 18 APRILE 2023
Alterazione cognitiva lieve: atteggiamento positivo verso la vecchiaia aiuta a guarire
L’ottimismo aiuta a superare i deficit di alterazione cognitiva che si verificano normalmente con l’avanzare dell’età. Pensare alla vecchiaia come un tempo di opportunità consente al cervello di ritardare lo sviluppo un lieve decadimento cognitivo. E’ quanto emerge da uno studio finanziato dal National Institute on Aging degli USA
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