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Mercoledì 12 APRILE 2023
Operatori socio sanitari. Cambia il loro profilo professionale e nasce anche una nuova figura di Oss con una “formazione complementare”
È quanto previsto da due provvedimenti predisposti dal Ministero della Salute, ancora in bozza, ma che potrebbero arrrivare presto sul tavolo della Stato-Regioni. Nel primo si ridefinisce il profilo professionale dell’Operatore socio sanitario così come lo conosciamo, nel secondo si individua invece una nuova figura professionale, per ora definita “XX” che rispetto all’Oss avrà una formazione complementare. I DUE PROVVEDIMENTI IN BOZZA.
Nuovo profilo per l’Oss, l’operatore socio sanitario che già conosciamo, e istituzione di una nuova figura professionale frutto di un percorso formativo aggiuntivo a quello base dell’Oss.
Questa la prospettiva di sviluppo per questa figura professionale oggetto di due distinti provvedimenti predisposti dal Ministero della Salute (di cui anticipiamo le bozze) e che potrebbero approdare presto in Conferenza Stato Regioni.
Sulla nuova profilazione professionale dell’Oss in realtà ci si sta lavorando già da quasi un anno (ne avevamo parlato nel giugno scorso) mentre la novità sta nel secondo provvedimento che, come si legge nella bozza in nostro possesso, istituisce un nuovo profilo professionale (per il momento contrassegnato da una doppia XX) stabilendo che “L’XX è operatore di interesse sanitario di cui all’art. 1, comma 2, della Legge 1° febbraio 2006, n. 43” e che “È un operatore in possesso della qualifica di Operatore socio sanitario che a seguito di un ulteriore percorso formativo consegue la qualifica di XX.”.
Ma cosa fare questa nuova figura? Nel testo della bozza si prevede che esso operi “Nei contesti organizzativi in cui sia stato previsto l’inserimento nel team assistenziale” che “coadiuva gli infermieri assicurando le attività sanitarie identificate nel presente provvedimento, oltre a svolgere le attività̀ proprie del profilo di operatore socio sanitario”.
Inoltre, si legge sempre nella bozza, “L’XX, in rapporto alla gravità clinica dell’assistito e all’organizzazione del contesto, svolge le proprie attività̀ secondo le indicazioni dell’infermiere e in collaborazione e integrazione con gli altri operatori”, ed “È responsabile della correttezza dell’attività svolta”.
Per diventare un operatore “XX”, il provvedimento prevede uno specifico percorso formativo cui si può accedere solo se si ha già la qualifica di Oss o titoli equipollenti, ai sensi della normativa vigente. Il candidato dovrà comunque essere in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado di durata quinquennale o di altro titolo di studio conseguito all'estero ed esperienza professionale come operatore socio-sanitario di almeno 24 mesi.
Il nuovo corso di formazione avrà una durata complessiva non inferiore a 500 ore, da svolgersi in un periodo di tempo non inferiore a 6 mesi e non superiore a 12 mesi e sarà strutturato in moduli didattici teorici di almeno 200 ore, tirocinio di minimo 280 ore, e almeno 20 ore di esercitazioni/simulazioni.
La bozza prevede poi che “l’attestato di Operatore socio sanitario con formazione complementare in assistenza sanitaria, acquisito ai sensi del previgente Accordo stipulato in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 16 gennaio 2003, è equipollente alla qualifica acquisita ai sensi del presente Accordo, purché́ l’operatore sia in possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado”.
Per quanto riguarda invece il nuovo profilo dell’Oss, come dicevamo, il provvedimento ora di nuovo all’esame delle Regioni ricalca quello anticipato a giungo 2022 e in sostanza prevede che “l’operatore socio-sanitario è l’operatore che svolge attività finalizzate a soddisfare i bisogni primari e favorire il benessere e l’autonomia delle persone assistite in ambito sanitario, socio-sanitario e sociale” e che “l’operatore socio-sanitario svolge la propria attività in collaborazione con il professionista sanitario o sociale di riferimento, e in integrazione con gli altri operatori sanitari e sociali”
Il provvedimento sancisce che gli ambiti di competenza del nuovo Oss si articolano “in abilità minime e conoscenze essenziali:
- Aiutare la persona assistita nel soddisfacimento dei bisogni di base e alla vita quotidiana
- Assicurare igiene, sicurezza e comfort degli ambienti di vita e di cura della persona
- Svolgere attività di assistenza alla persona a carattere sanitario e socio-assistenziale
- Svolgere attività finalizzate all’integrazione con altri operatori e al lavoro in team”.
Gli ambiti professionali
Il nuovo operatore socio-sanitario opererà nei contesti sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali, presso i servizi e le strutture ospedaliere e distrettuali, territoriali, residenziali, semi-residenziali, presso le strutture scolastiche, le strutture penitenziarie, a domicilio dell’assistito nonché presso ulteriori contesti che in ragione dell’evoluzione delle organizzazioni e delle necessità assistenziali potranno necessitare della presenza dell’operatore socio-sanitario.
Saranno le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano a definire annualmente il fabbisogno formativo e il fabbisogno professionale di operatori socio-sanitari nonché provvedono all’organizzazione dei corsi di formazione nel rispetto delle disposizioni dell’Accordo.
La formazione
La formazione dell’operatore socio-sanitario sarà di competenza delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano che organizzeranno dei corsi ad hoc.
Per l’accesso ai corsi di operatore socio-sanitario è richiesto l’adempimento al diritto dovere all’istruzione e formazione professionale ai sensi della normativa vigente e/o il compimento del 18 anno di età alla data di iscrizione al corso e il titolo di scuola secondaria di primo grado.
Il corso di formazione ha una durata complessiva non inferiore a 1000 ore, da svolgersi in un periodo di tempo non inferiore a 9 mesi e non superiore a 18 mesi. Il corso è strutturato in 2 moduli didattici: un modulo relativo alle competenze di base e un modulo relativo alle competenze professionalizzanti.
Il modulo delle competenze di base, finalizzato all’orientamento e motivazione al ruolo nonché all’apprendimento delle conoscenze di base, ha una durata di almeno 200 ore di teoria.
Il modulo delle competenze professionalizzanti, finalizzato all’apprendimento delle conoscenze e competenze professionali, ha una durata di almeno 800 ore di cui: 250 ore di teoria, 100 ore di esercitazioni/laboratori, 450 ore di tirocinio.
La frequenza ai corsi è obbligatoria e non può essere ammesso all’esame di qualifica il corsista che abbia superato il tetto massimo di assenze indicato dalla Regione o Provincia autonoma di Trento e di Bolzano, che comunque non può essere superiore al 10% delle ore complessive. Sono ammessi all’esame di qualifica i corsisti che al termine del percorso formativo abbiano riportato valutazioni positive in tutte le materie di insegnamento e nel tirocinio.
Il coordinatore del corso
Ci sarà un coordinatore per la gestione dei corsi, il quale garantisce la realizzazione delle attività didattiche, la progettazione del tirocinio e delle attività di studio guidato nonché l’integrazione tra la formazione teorica e il tirocinio. Il coordinatore del corso deve essere in possesso della laurea magistrale o titolo equipollente o riconosciuto equivalente, secondo quanto previsto dalla normativa vigente, sanitario, sociale o formativo ed esperienza professionale pluriennale in ambito sanitario, socio-sanitario, sociale o nella gestione di corsi di formazione per il profilo di Operatore Socio-Sanitario.
Formazione continua anche per gli Oss
Gli operatori socio-sanitari saranno obbligati a frequentare eventi formativi di aggiornamento riguardanti gli ambiti operativi di competenza per una durata complessiva di almeno 15 ore annuali.
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