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Il governo ha messo in campo "una serie di proposte legislative che hanno precipuamente lo scopo di arginare il ricorso delle strutture del Ssn ai medici cosiddetti a gettone e, nel contempo incentivare il personale sanitario che già opera nei servizi di emergenza urgenza degli ospedali e del territorio". Così il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo in commissione Affari sociali alla Camera all'interrogazione sul tema presentata da Imma Vietri (FdI), ha riportato in sintesi le ultime novità sul tema introdotte con il decreto Bollette varato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri. Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Gemmato: "È proprio di ieri l'iniziativa del Governo volta ad adottare, nell'ambito di un provvedimento di urgenza, una serie di proposte legislative che hanno precipuamente lo scopo di arginare il ricorso delle strutture del SSN ai medici cosiddetti «a gettone» e, nel contempo incentivare il personale sanitario che già opera nei servizi di emergenza urgenza degli ospedali e del territorio, sulle quali di seguito mi soffermerò brevemente. Imma Vietri (FdI), replicando, ringrazia il sottosegretario Gemmato per l'attenzione dimostrata e per il suo impegno, dicendosi certa che il Governo saprà monitorare l'attuazione degli interventi deliberati nella giornata di ieri dal Consiglio dei ministri a tutela del Servizio sanitario nazionale e del personale che vi opera.
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Giovedì 30 MARZO 2023
Interrogazione/3. Gemmato su medici a gettone: “Da Governo misure per arginare il fenomeno”
Si potrà affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici "solo in caso di necessità e urgenza, per una sola volta e senza possibilità di proroga, per un periodo non superiore a 12 mesi e, solo a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio o di assumere". Chi interromperà il proprio rapporto di lavoro dipendente per operare in esternalizzazione, "non potrà chiederne successivamente la ricostituzione". Così il sottosegretario rispondendo all'interrogazione di Vietri (FdI).
In primo luogo, si intende consentire alle aziende e agli enti del SSN di affidare a terzi i servizi medici ed infermieristici solo in caso di necessità e urgenza, per una sola volta e senza possibilità di proroga, per un periodo non superiore a dodici mesi e, solo a seguito della verificata impossibilità di utilizzare personale già in servizio, di assumere gli idonei collocati in graduatorie concorsuali in vigore, nonché di espletare le procedure di reclutamento del personale medico e infermieristico già autorizzate.
Gli operatori economici selezionati dovranno avvalersi di personale medico ed infermieristico in possesso dei requisiti di professionalità contemplati dalle disposizioni vigenti e dimostrare il rispetto delle norme in materia d'orario di lavoro.
Inoltre, al fine di favorire l'economicità dei contratti e la trasparenza delle condizioni di acquisto e di garantire l'equità retributiva a parità di prestazioni lavorative, il Ministero, sentita l'ANAC, elaborerà linee guida recanti le specifiche tecniche, i prezzi di riferimento e gli standard di qualità di tali servizi medici ed infermieristici.
Preciso, inoltre, che la proposta prevede che ove le condizioni che ho finora descritto non dovessero essere rispettate, l'inosservanza sarà valutata anche ai fini della responsabilità del dirigente della struttura sanitaria appaltante per danno erariale.
Al fine di limitare il fenomeno delle dimissioni dagli enti del SSN, il personale sanitario che abbia interrotto volontariamente il rapporto di lavoro dipendente per operare in esternalizzazione, non potrà chiedere successivamente la ricostituzione del rapporto di lavoro.
Allo scopo di reinternalizzare i servizi appaltati, le aziende e gli enti del SSN, nel rispetto delle facoltà assunzionali, avvieranno procedure selettive per il reclutamento del personale per le funzioni precedentemente esternalizzate, prevedendo una valorizzazione del personale impiegato in tali mansioni, che abbia garantito assistenza ai pazienti per almeno sei mesi di servizio.
Per quanto concerne la leva dell'incentivo per il personale già operante presso i servizi di emergenza-urgenza del SSN, abbiamo proposto, per l'anno in corso, la possibilità di ricorso alle prestazioni aggiuntive, con l'aumento delle tariffe orarie, in deroga alla contrattazione.
Per garantire la continuità nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza e valorizzare l'esperienza professionale acquisita, prevediamo (fino a fine 2025) per il personale medico che, nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2013 ed il 30 giugno 2023, abbia maturato, presso i servizi di emergenza-urgenza del SSN, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, con diverse forme di contratto, ovvero abbia svolto un documentato numero di ore di attività equivalenti, l'ammissione alla partecipazione ai concorsi per l'accesso alla dirigenza medica del SSN nella disciplina di Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza, ancorché non in possesso del prescritto diploma di specializzazione.
Inoltre, fino al 31 dicembre 2025, in via sperimentale, consentiamo la possibilità ai medici in formazione specialistica, regolarmente iscritti al relativo corso di studi di assumere, su base volontaria e al di fuori dall'orario dedicato alla formazione, incarichi libero-professionali, anche di collaborazione coordinata e continuativa, presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del Servizio sanitario nazionale, per un massimo di 8 ore settimanali, naturalmente in coerenza con l'anno di corso di studi superato e con il livello di competenze e di autonomia raggiunto dallo specializzando. Entro la stessa data, è previsto per il personale, dipendente e convenzionato, operante nei servizi di emergenza-urgenza delle aziende e degli enti del SSN, in possesso dei requisiti per il pensionamento anticipato, che possa richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da impegno orario pieno a impegno orario ridotto o parziale, fino al raggiungimento del limite di età previsto dall'ordinamento vigente.
Inoltre, è stata prevista a regime la misura di cui al comma 548-bis, dell'articolo 1, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, che consente, a determinate condizioni, l'assunzione di professionisti sanitari in formazione specialistica.
Sempre fino al 31 dicembre 2025 sarà consentito l'esercizio temporaneo, in deroga, nel territorio nazionale, dell'attività lavorativa per coloro che abbiano conseguito una qualifica professionale, relativa all'ambito sanitario, all'estero. La disciplina per l'esercizio temporaneo di tale attività lavorativa sarà oggetto di una successiva intesa da adottarsi in sede di Conferenza Stato regioni e province autonome".
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