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Lunedì 27 MARZO 2023
Chirurgia robotica. 220 interventi a Treviso nel 2022

Zaia: “Sono dati che confermano le intuizioni della programmazione regionale. Sicuri della nostra strategia mirata a una rete assistenziale di eccellenza per dare risposte adeguate ai cittadini, siamo stati la prima regione a dotare gli hub e poi tutti gli ospedali di almeno un robot Da Vinci. L'utilizzo della piattaforma chirurgica robotica è ormai diffuso. Abbiamo dotato gli hub e tutti gli ospedali di almeno un robot”.

“La Regione del Veneto, in sanità, da sempre punta sul continuo aggiornamento di quanto attiene all’innovazione tecnologica come atto essenziale della programmazione. È fondamentale per dare risposte di efficienza; apparecchiature all’avanguardia, infatti, consentono di offrire un costante progresso nella qualità dei servizi offerti. Lo confermano anche i dati delle equipe di Urologia e Chirurgia 1 di Treviso che segnalano come sia possibile ottenere risultati di rilievo sia nella ripresa dell’attività dopo il rallentamento pandemico sia nell’aumento dell’attività chirurgica altamente specialistica”.

Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime il suo compiacimento per i risultati dell’attività chirurgica robotica dell’equipe dei medici Mario Mangano (Urologia) e Marco Massani (Chirurgia) che all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, l’anno scorso, hanno portato a termine 220 interventi chirurgici con il robot Da Vinci, piattaforma avanzata per la chirurgia mini invasiva

“Sono dati che confermano le intuizioni della programmazione regionale – sottolinea il Governatore -. Sicuri della nostra strategia mirata a una rete assistenziale di eccellenza per dare risposte adeguate ai cittadini, siamo stati la prima regione a dotare gli hub e poi tutti gli ospedali di almeno un robot Da Vinci. L'utilizzo della piattaforma chirurgica robotica è ormai diffuso, confermando il valore degli investimenti in tecnologia come elemento fondamentale di continua crescita del nostro modello sanitario. Abbiamo fortemente voluto questa tecnologia - sottolinea Zaia -, non solo a Treviso ma in molti altri ospedali del Veneto; con vantaggi per i pazienti, per le equipe, per l'organizzazione sanitaria”.

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