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Giovedì 16 MARZO 2023
Sardegna. Doria: “Ecco il rapporto sui miei primi 100 giorni di attività” 

L’assessore regionale alla Sanità fa il bilancio dei suoi primi 100 giorni di mandato nella Giunta Solinas: “Questo primo periodo è trascorso all’insegna di un confronto serrato fra le istituzioni locali e regionali recependo le istanze delle varie comunità rappresentate dai sindaci. I temi al centro dei dibattiti sono stati le problematiche della medicina territoriale con la penuria dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nonché la carenza di alcune branche della medicina specialistica ambulatoriale”.

Comincia il proprio mandato il 29 novembre 2022 in concomitanza col rinnovo della nuova Giunta nominata dal governatore Christian Solinas, l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria. Ed oggi al nostro giornale espone il proprio resoconto dei suoi primi 100 giorni di attività.

“I primi 100 giorni dal mio insediamento come assessore regionale alla Sanità e Politiche Sociali – dichiara l’esponente di Giunta - sono trascorsi all’insegna di un confronto serrato fra le istituzioni locali e regionali recependo le istanze delle varie comunità rappresentate dai sindaci. I temi al centro dei dibattiti che hanno maggiormente interessato i primi cittadini sono stati le problematiche della medicina territoriale con la penuria dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nonché la carenza di alcune branche della medicina specialistica ambulatoriale”.

“Nell’affrontare il tema del “diritto alla salute” sollecitato più volte dalla popolazione riunita in comitati spontanei e sancito dall’articolo 32 della Costituzione – sottolinea il professore -, vorrei rimarcare come per assolvere a tale diritto sarebbe necessario rivedere a livello nazionale le “regole di ingaggio” del personale sanitario che è invece subordinato a contratti di lavoro che non danno sempre la possibilità di impiego ottimale delle risorse in funzione delle reali necessità della popolazione così come avviene invece, ad esempio, per i dipendenti del ministero della difesa e dell’interno. Fatta questa piccola precisazione, che spiega il perché a livello regionale non si possa avere “le mani libere” nell’ottimizzare di volta in volta le risorse in campo secondo una strategia unitaria, ritengo doveroso sottolineare quanto sia stato messo in campo finora dai vertici sanitari regionali nel venir incontro alle esigenze della popolazione attraverso provvedimenti ordinari ed emergenziali che riporto schematicamente di seguito. In proposito mi sento di far notare, se pur con amarezza, che oggi, più di ieri, il confronto dialettico fra le forze politiche ha assunto toni troppo accesi che alimentano un clima di esasperazione nel popolo, come se chi adesso critica non avesse contezza del fatto che la precaria situazione sanitaria Italiana in generale e quella Sarda in particolare siano figlie di una mancata programmazione nazionale del turnover che ha origini lontane, e che in Sardegna tale condizione è aggravata dallo svantaggio correlato all’insularità”.

“Per dare dunque delle risposte compiute alla popolazione – prosegue l’assessore - riassumo le attività che abbiamo messo in campo, senza ricercare responsabilità pregresse, ma prendendo in carico le problematiche emergenziali della sanità regionale. Per iniziare, ho visitato tantissime comunità ascoltando le loro problematiche in modo da poter indirizzare al meglio i nuovi atti aziendali ed essere più vicini alle esigenze degli stessi utenti e degli operatori, così come anche per recepire le carenze della sanità territoriale sia nella medicina generale che nella pediatria di libera scelta a cui stiamo dando risposta con tutti gli strumenti di legge ordinari ed emergenziali. Dopo il bando delle sedi carenti dei medici di medicina generale, recentemente pubblicato, abbiamo adottato mercoledì scorso l’intesa unanime con il tavolo sindacale regionale per l’assegnazione dei contributi destinati alle sedi disagiate e disagiatissime al fine di incentivare i colleghi ad accettarle. Ancora, nella giornata di ieri (mercoledì 15/3/23) abbiamo aperto il tavolo negoziale regionale con i sindacati di categoria del ruolo unico della medicina generale per il rinnovo dell’Accordo Integrativo Regionale (AIR), che era fermo dal 2010, per poter dare tutte quelle risposte ai colleghi della medicina generale circa la riduzione del sovraccarico burocratico da attuarsi sia attraverso la semplificazione e dematerializzazione delle procedure, e sia mediante la presenza di personale amministrativo di segreteria e di assistenza infermieristica di studio previsto dall’ACN in vigore per le forme di medicina associata”.

“Nelle aree a forte disagio per carenza di medici di medicina generale – evidenzia Doria - abbiamo adottato un modello sperimentale che stiamo “collaudando” nella ASL 5 di Oristano dove incentiviamo economicamente, attraverso l’istituto delle prestazioni aggiuntive, i medici di medicina generale, i colleghi della continuità assistenziale, i dirigenti medici dipendenti della ASL e, qualora fossero necessari, anche i medici-chirurghi non dipendenti che verrebbero temporaneamente convenzionati trimestralmente con la ASL per coprire le sedi carenti fino alla nomina di un medico di medicina generale titolare o provvisorio. Tale modello definito con un acronimo “AscoT”, ovvero “Ambulatori Straordinari di continuità Territoriale”, ha mostrato un futuro promettente avendo già raccolto novanta adesioni da parte di vari colleghi che si sono mostrati disponibili ad apportare il loro contributo per venire incontro alle esigenze della sanità territoriale oristanese. Un grande contributo alla medicina generale, inoltre, verrà anche dai circa 180 giovani colleghi iscritti al corso di specializzazione che potranno, già dal primo anno, avere 1000 pazienti ciascuno sotto la guida di un tutor senior”.

“Nella gestione della sanità territoriale in campo pediatrico – approfondisce il professore - siamo in procinto di pubblicare il nuovo bando dopo aver avuto l’incontro nella giornata di martedì 14/3/23 con la rappresentanza sindacale regionale. Per far fronte alle carenze della pediatria territoriale abbiamo dato applicazione al provvedimento nazionale “milleproroghe” che consente di assegnare incarichi temporanei e di sostituzione di pediatra di libera scelta anche ai giovani colleghi iscritti alla scuola di specializzazione di pediatria già dal primo anno. Un cenno a parte merita poi la medicina specialistica ambulatoriale dove è in corso un’attenta analisi dell’offerta complessiva e delle prestazioni rese al fine di ottimizzare e rendere omogenei i tempi delle prestazioni in tutti i distretti sanitari della Sardegna”.

“Sempre per rispondere alle esigenze della popolazione – continua ancora l’esponente di Giunta -, in linea con quanto previsto dal nuovo assetto della sanità territoriale del DM 77 e con gli investimenti del PNRR, stiamo realizzando le case e gli ospedali di comunità, che con le centrali operative territoriali e lo sviluppo della telemedicina promuoveranno un nuovo modello d’assistenza e di continuità assistenziale moderno e sostenibile. Con l’iniziativa di proiettare inoltre una più efficace programmazione futura del turnover dei medici, in questi giorni, grazie ad un’intensa opera nazionale di “moral suasion”, abbiamo ottenuto da Roma l’aumento di 90 unità del tetto degli iscritti nella facoltà di medicina e chirurgia dell’ateneo di Cagliari e siamo in attesa di analogo provvedimento per 90 posti aggiuntivi per la facoltà di Sassari”.

“In sintesi – conclude Doria -, ritengo che molte cose siano state fatte e tante altre debbano essere portate a termine cercando di ridurre il clima di conflittualità intorno alla Salute che rappresenta il bene più prezioso dell’uomo, e che può fungere da catalizzatore delle forze sane della Sardegna per migliorare insieme il nostro vivere. In questa ottica ben vengano tutte le associazioni che portano un contributo costruttivo in tal senso”.

Elisabetta Caredda

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