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Martedì 14 MARZO 2023
Il valore della progettualità lean in sanità

In vista di un cambiamento del Sistema Sanitario le metodologie lean applicate alla sanità possono svolgere un ruolo importante, come mostra il progetto sponsorizzato da Takeda che mirava a introdurre gli strumenti e le metodologie proprie del lean management in tre Centri che offrono terapie infusionali per pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino

La pandemia e le riforme scaturite dal PNRR spingono oggi il Sistema Sanitario Nazionale verso un cambiamento. In quest’ottica, le metodologie lean applicate alla sanità possono svolgere un ruolo importante.
Il lean management è un sistema di organizzazione del lavoro nato in Giappone negli anni 60, basato sul miglioramento continuo, che punta alla riduzione degli sprechi e all’ottimizzazione delle risorse. Questa idea suggestiva può essere applicata anche alla sanità, traducendosi in un miglioramento dei processi di cura e in un risparmio di risorse da reinvestire nella salute e beneficio dei pazienti.

La casa farmaceutica Takeda ha di recente sponsorizzato un progetto che mirava a introdurre gli strumenti e le metodologie proprie del lean management in tre Centri che offrono terapie infusionali per pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (le IBD, Inflammatory Bowel Diseases). Uno dei centri coinvolti è l’Ospedale Sacco di Milano, dove il progetto ha messo in evidenza delle criticità da affrontare.

L’esperienza dell’Ospedale Sacco di Milano

“La progettualità lean ha messo in evidenza una serie di problematiche e ci ha permesso di avere un’idea delle aree nelle quali si dovrebbe intervenire per migliorare le prestazioni terapeutiche. Ci siamo resi conto, per esempio, dei lunghi tempi di attesa dei pazienti”, racconta Sandro Ardizzone, Direttore dell’UOC di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva ASST Fatebenefratelli Sacco. “Il progetto ci ha spinto a razionalizzare ulteriormente i tempi e a usare meglio gli applicativi dell’azienda”, osserva Ardizzone.

“Abbiamo preso coscienza del problema e abbiamo un dato con cui confrontarci.
Il personale medico e infermieristico è stato sensibilizzato sulla necessità di rendere più fluido e più rapido l’intero processo, dall’accettazione del paziente all’erogazione della terapia”, continua il Professore, che nota però come alcune delle problematiche individuate rischiano di non trovare una soluzione a causa di una carenza di risorse. “Dovremmo mettere a punto un percorso ‘presidiato’ da personale addetto. Il problema è che al momento manca personale: amministrativo, infermieristico, medico. Finché non assumeremo nuovo personale, purtroppo, non potranno essere attuati alcuni dei provvedimenti sollecitati dal progetto che renderebbero il patient journey più fluido e più rapido”.
Nonostante il fatto che alcuni problemi non potranno essere risolti nell’immediato, Ardizzone ripeterebbe l’esperienza del progetto iLean anche nell’Ospedale Fatebenefratelli, che, secondo il clinico, presenta delle problematiche di tipo diverso e potrebbe beneficiare di un percorso di questo tipo.

Collaborazione tra pubblico e privato

Riflettendo sulla collaborazione tra pubblico e privato Ardizzone osserva: “le aziende possono fare un lavoro molto intelligente, senza perdere di vista l’obiettivo commerciale. Come in questo caso hanno la possibilità di promuovere uno scambio di esperienze, cultura e formazione”.

Takeda è impegnata nella formazione e nella collaborazione tra azienda fornitrice e aziende sanitarie. I primi progetti lean sono nati nel 2013, e nel corso degli ultimi 10 anni hanno permesso alle aziende ospedaliere il raggiungimento di risultati significativi. “Takeda crede tantissimo nella metodologia lean, perché permette di fare meglio spendendo meno”, dice Claudia Russo Caia, Patient, Value & Access Director di Takeda Italia. “Grazie ai nostri progetti lean alcuni centri sono riusciti a visitare il 22% di pazienti in più in un anno, altri hanno garantito due terapie infusionali in più al giorno, altri ancora hanno quasi dimezzato i tempi dell’intero percorso del paziente dalla diagnosi al follow-up”.

La prima collaborazione sul lean di Takeda Italia è stata con l’Azienda Ospedaliera di Siena. Dal progetto è nato il primo Master italiano in Lean Healthcare Management, che permetteva di sviluppare le competenze necessarie per disegnare e implementare progetti lean. “In questi 10 anni abbiamo attivato partnership con strutture ospedaliere e con le Regioni e abbiamo contribuito a valorizzare e diffondere i benefici del lean in ambito sanitario. Supportiamo la formazione, destinata ai reparti, alle farmacie ospedaliere o alle direzioni sanitarie, ma siamo anche sempre stati molto attivi nel cercare di favorire un confronto tra i vari attori della salute sostenendo iniziative come il Lean Award”.

Takeda promuove da anni la cultura lean in Italia e questo ha reso l’azienda un partner riconosciuto da tutto l’ecosistema della salute. “Alcune strutture ci contattano perché hanno l’esigenza di riorganizzarsi, altre ci chiedono di condividere le esperienze con la progettualità lean di altre strutture. È comunque fondamentale, perché questi progetti funzionino, che ci sia un impegno per la collaborazione tra pubblico e privato”.

C.d.F.

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