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Venerdì 05 OTTOBRE 2012
Edilizia sanitaria. Siais: "Bisogna investire per produrre sicurezza"

Questo il messaggio lanciato ieri dal presidente della Società Italiana degli Architetti e degli Ingegneri per la Sanità all’apertura dell’8° Congresso Siais. “La partnership tra pubblico e privato prevista dal Decreto Balduzzi è molto importante, ma non basta”.

"La parola d’ordine, oggi più che mai, è: razionalizzare la spesa. Ma la sicurezza del paziente è il frutto di conoscenze, tecnologie e applicazioni che non possono essere compresse nell’ottica della spending review e di un risparmio che, peraltro, è da verificare nelle sue ricadute pratiche. In particolare, l’ammodernamento delle strutture sanitarie per mantenerle al passo con le normative succedutasi nel tempo e con i criteri di sicurezza da esse sanciti, impone di trovare e liberare risorse ad hoc non di operare altri tagli o blocchi ai finanziamenti”.

Ad affermarlo è stato ieri Deniela Pedrini, presidente nazionale della Società Italiana degli Architetti e degli Ingegneri per la Sanità (Siais) in occasione dell’8° Congresso “Tecnologia e Sanità” che si è aperto a Rieti e andrà a vanti fino a domani, 6 ottobre.

Spending review, decreto “Balduzzi”, sicurezza degli ospedali e innovazioni tecnologiche in sanità sono alcuni dei temi che saranno affrontati nel corso del congresso che vede la partecipazione di varie figure professionali coinvolte nel mondo sanitario.

Tra le altre cose, il Congresso Siais di quest’anno ospiterà anche una sessione dedicata agli eventi sismici in l’Italia, che evidenzierà le precedenti esperienze, i successi e le sconfitte contro l’azione dei terremoti e quanto è (o non è) stato utilizzato di saperi, di cultura scientifica e tecnica per la prevenzione al fine di “produrre sicurezza”.

“Un Congresso a tutto tondo - spiega Pedrini - che, partendo da quelli che sono i bisogni reali della sanità, ha l’obiettivo di riflettere su come anche il ruolo tecnico può contribuire a un miglioramento della sanità riducendone i costi, soprattutto alla luce degli attuali tagli”.

I temi del Congresso di Rieti spaziano tra diversi settori: dagli investimenti in edilizia sanitaria (art. 20 legge 67/1988) alla tecnologia medica in sala operatoria, dall’evoluzione normativa del Servizio Sanitario nazionale all’ICT (Information and Communication Technology) in sanità.

L’approvazione del Decreto Balduzzi, ricordano ad esempio gli esperti della Siais, incide sulle norme che regolano il partenariato pubblico-privato in materia di edilizia sanitaria ampliando le possibilità di collaborazione tra il privato imprenditore e l’azienda sanitaria pubblica. “La partnership tra pubblico e privato - rimarca il presidente Pedrini - è molto importante, ma non basta in un settore ‘sotto finanziato’ anche se cruciale per la tutela della salute qual è quello della costruzione, ristrutturazione e ammodernamento dei presidi sanitari. Occorre, quindi, liberare risorse specifiche per l’edilizia sanitaria”.

Il decreto Balduzzi, ricorda ancora la Siais, ha previsto la cessione di immobili ospedalieri da dismettere come possibile forma di pagamento a chi realizza i lavori di ristrutturazione per la messa a norma delle strutture sanitarie del servizio pubblico. Tale cessione dell’immobile si potrà realizzare anche per quelle strutture che possono avere un cambiamento di destinazione d’uso da attuarsi secondo la disciplina regionale vigente.

Ma il decreto che porta il nome del ministro della Salute, ricorda Pedrini , “interviene anche sull’adeguamento della normativa antincendio nelle strutture sanitarie prevedendo che una quota-parte delle risorse statali dedicate all’adeguamento strutturale e tecnologico dei presidi sanitari (ex art. 20 legge n.67/1988) sia utilizzata specificamente per il rispetto delle norme antincendio. Queste ultime vengono anche aggiornate per alcune tipologie di strutture sanitarie sulla base di criteri improntati alla semplificazione. Anche la conformità alla normativa antincendio è, ovviamente, un elemento fondamentale per la sicurezza dei pazienti, dei loro familiari e del personale che lavora in ospedale. Il rispetto delle regole vigenti consente non solo di abbattere la soglia del rischio, ma è prima di tutto una dimostrazione di civiltà che un Paese evoluto non può disattendere”.
 

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