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Una parte degli atti dell’indagine della Procura di Bergamo sulla gestione del Covid è stata trasmessa alla Procura di Roma per competenza territoriale. Secondo quanto si apprende e riportato dall’Ansa, gli atti riguardano il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati a Bergamo gli ex ministri della sanità Roberto Speranza, Beatrice Lorenzin, Giulia Grillo e alcuni tecnici del Ministero. In totale sono 11 gli indagati presenti nel fascicolo trasmesso a Roma a metà novembre del 2022. I Pm romani ora vaglieranno le posizioni e decideranno se procedere ad una nuova iscrizione anche a Piazzale Clodio. La posizione dell'ex ministro Speranza è stata trasmessa al Tribunale dei ministri di Brescia. I tre ex ministri relativamente al mancato aggiornamento del piano pandemico sono indagati a Bergamo per omissione d'atti. Speranza sempre a Bergamo risponde anche della mancata attuazione del piano pandemico e per questo la posizione di Lorenzin e Grillo appare più attenuata, conclude l’Ansa. Nell'atto trasmesso a Roma, riferisce poi l’Adn Kronos, vengono indagati e indicati come «responsabili per i dati falsi comunicati a Oms e Commissione Europea attraverso appositi questionari» l'ex numero due dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) Ranieri Guerra e quattro `tecnici´ del ministero della Salute (Claudio D'Amario, Francesco Maraglino, Loredana Vellucci e Mauro Dionisio). Guerra, riporta sempre l’Adn Kronos, deve rispondere anche del «mancato aggiornamento del piano pandemico e dell'omessa definizione dei piani di dettaglio».
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Mercoledì 08 MARZO 2023
Covid. Una branca dell’indagine si potrebbe spostare a Roma: indagati i tre ex ministri della Salute Speranza, Grillo e Lorenzin
Secondo quanto si apprende e riportato dall’Ansa, gli atti riguardano il mancato aggiornamento del piano pandemico e vedono indagati a Bergamo gli ex ministri della sanità Speranza, Lorenzin, Grillo e una serie di tecnici del Ministero. I Pm romani ora vaglieranno le posizioni e decideranno se procedere ad una nuova iscrizione anche a Roma.
Con lui, riferisce ancora Adn Kronos, sono indagati per rifiuto in atti d'ufficio anche l'allora direttore generale della Prevenzione del Ministero della salute Giuseppe Ruocco e i direttori dell'ufficio 5 che si sono succeduti ossia Maria Grazia Pompa e Francesco Maraglino.
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