quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 04 OTTOBRE 2012
Usa. Paclitaxel poliglumex riceve dall’Fda la qualifica di medicinale orfano

La casa farmaceutica che lo produce potrà così avvalersi di incentivi allo sviluppo, anche se la patologia per cui viene utilizzato – il glioblastoma multiforme – è talmente rara che i farmaci che la curano non vengono di solito commercializzati.
 


L’Fda ha appena dato al paclitaxel poliglumex la qualifica di medicinale orfano per il trattamento del glioblastoma multiforme ("GBM"), un raro tumore cerebrale maligno. Lo status è concesso per i nuovi farmaci che puntano a trattare una malattia o condizione rara, ma che hanno un’utenza potenziale troppo bassa per essere commercializzati: la qualifica fornisce notevoli vantaggi potenziali per l’azienda farmaceutica, tra cui sette anni di esclusiva di mercato per il prodotto dopo l'approvazione regolatoria, esenzioni sulle tasse e incentivi fiscali, sollecitandone la produzione.
 
Secondo il National Cancer Institute, il GBM è il tipo di tumore cerebrale primario più comune e con mortalità più elevata nell’adulto. Si stima che quest'anno negli Stati Uniti saranno diagnosticati 10.000-12.000 nuovi casi di GBM. Lo standard di cura per i pazienti con GBM include la resezione chirurgica, se possibile, seguita dalla radioterapia somministrata contemporaneamente alla TMZ. La prognosi per la maggior parte dei pazienti con GBM è sfavorevole, con meno del 25% dei pazienti che sopravvivono due anni con le terapie correnti. La sopravvivenza è inferiore nei pazienti i cui tumori hanno MGMT (non metilata) attiva.
 
La qualifica è stata concessa sulla base dell’attività preliminare osservata dai risultati di fase 2 quando il farmaco – sviluppato da Cell Therapeutics col nome di OPAXIO – è stato aggiunto alla terapia standard (temozolomide ("TMZ") più radioterapia). Nell’agente chemioterapico biologicamente potenziato paclitaxel è legato ad un polimero poliglutammico biodegradabile, dando così luogo ad una nuova entità chimica: quando è legato al polimero, il chemioterapico è inattivo e i tessuti normali sono pertanto potenzialmente risparmiati da esposizioni ad elevati livelli di chemioterapico libero e attivo, e dalle relative tossicità; una volta all’interno delle cellule tumorali, invece alcuni enzimi metabolizzano il polimero proteico, rilasciando paclitaxel attivo
Nello studio che è valso al farmaco la qualifica, la sopravvivenza complessiva libera da progressione è stata incoraggiante tra i pazienti con GBM, inclusi i pazienti i cui tumori esprimevano metilguanina acido desossiribonucleico metiltransferasi (MGMT) non metilata. La terapia standard attuale è meno efficace nei pazienti con tumori che hanno MGMT non metilata, un importante enzima di riparazione del DNA. È attualmente in corso uno studio randomizzato per pazienti con GBM e MGMT non metilata che confronta la terapia standard con TMZ e radioterapia rispetto a OPAXIO e radioterapia.
 
Sotto la direzione di Howard Safran, ricercatore del Brown University Medical Center, è stato dunque avviato uno studio di fase 2 multicentrico (BrUOG 244), per cui si prevede il reclutamento di 120 pazienti, per confrontare l'efficacia di OPAXIO più radioterapia con quella di TMZ più radioterapia, in pazienti con diagnosi recente di GBM e MGMT non metilata. Ai pazienti assegnati al braccio in trattamento con OPAXIO verrà somministrato OPAXIO una volta alla settimana più RT per sei settimane. Ai pazienti nel braccio di TMZ, il farmaco sarà somministrato ogni giorno per os in aggiunta alla RT per sei settimane. Dopo il completamento della terapia iniziale, entrambi i bracci riceveranno TMZ ai giorni 1-5 e successivamente ogni 28 giorni fino ad un massimo di 12 cicli per un totale di 48 settimane.
In circa il 55% dei pazienti con GBM, la MGMT è non metilata, per cui l'efficacia della terapia standard con TMZ più radioterapia ("RT") risulta ridotta. Lo studio randomizzato punta a stabilire se OPAXIO più radioterapia possa migliorare la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza complessiva rispetto a TMZ più radioterapia, il trattamento standard attuale in questa malattia. “L’attuale studio randomizzato si basa sui risultati incoraggianti già dimostrati con OPAXIO più radioterapia in pazienti con diagnosi recente di tumore cerebrale maligno e si rivolge soprattutto ai pazienti con GBM e un marcatore genomico, MGMT non metilata, che hanno meno probabilità di beneficiare dello standard di cura attuale con TMZ e radioterapia", ha dichiarato Safran. “Siamo lieti che OPAXIO abbia ricevuto la qualifica di medicinale orfano, dato che i pazienti affetti da questa malattia hanno una grave esigenza ancora insoddisfatta di migliorare la sopravvivenza a lungo termine, in particolare quando la MGMT è non metilata”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA