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Mercoledì 03 OTTOBRE 2012
Per il 64,4% dei medici di famiglia i pazienti trascurano la salute a causa della crisi

Una percentuale che sale al 71,6% al Sud e nelle Isole. La stessa figura del medico di medicina generale, inoltre, sembra resa più fragile dalla crisi. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro studi Fimmg  attraverso un sondaggio su un campione significativo di 1.050 medici.

Il 64,6% dei medici di medicina generale nota che i pazienti, a causa della crisi economica, trascurano il proprio stato di salute. Una percentuale che sale al 71,6% al Sud e nelle Isole. E’ quanto emerge da un’indagine condotta dal Centro studi Fimmg  attraverso un sondaggio su un campione significativo di 1.050 medici e presentato oggi nell’ambito del 67° Congresso nazionale della Fimmg, in corso a Villasimius.

Lo studio è contenuto nel volume “Fare i conti con la salute. Le conseguenze della crisi sul benessere psicofisico della popolazione”, a cura del Centro studi Fimmg e pubblicato Pensiero Scientifico Editore.

Dallo studio emerge che la metà dei mmg ha l’impressione che siano molti i propri assistiti che hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi economica (la percentuale sale al 63,5% al Sud e nelle Isole) e il 43% evidenzia che molti pazienti non riescono ad arrivare con i soldi a fine mese (il 60,3% al Sud). Nove mmg intervistati su dieci dicono che i loro assistiti esprimono “disappunto” per la spesa dei vari ticket sanitari. Il 67,6% che i pazienti, a causa delle ristrettezze economiche, non vanno dal dentista per non pagare le prestazioni mentre il 64,7% ha l’impressione che, per timore di mettersi in cattiva luce con il datore di lavoro, rinunciano ad assentarsi qualche ora per effettuare accertamenti medici, anche se necessari. L’88% dei medici vede, inoltre, i propri pazienti stressati. I mmg esprimono preoccupazione anche per la propria professione: 9 su 10 temono un rallentamento dei processi di innovazione tecnologica (ad esempio la ricetta elettronica) a causa anche della penalizzazione economica.

“L’indagine conferma anzitutto che il medico di medicina generale è un’efficace sentinella di quanto accade sul territorio del nostro Paese – ha spiegato Paolo Misericordia, responsabile del Centro studi Fimmg - I risultati della ricerca dimostrano che la crisi incide sul destino della salute della popolazione, che aumenta le diseguaglianze accentuando la divaricazione dei contesti sociali,  che è in grado di condizionare il lavoro e la funzione del medico di medicina generale. In  interi settori della popolazione si assiste alla rinuncia consapevole ad accedere a prestazioni sanitarie anche quando prescritte o comunque necessarie. Quasi tutti gli indicatori convergono nell’affermare che il Sud e le Isole sono le aree maggiormente penalizzate”.


“Il quadro che emerge dall’indagine – ha concluso Misericordia - indica con chiarezza che gli effetti della crisi sono importanti e pervasivi, causando uno stato di stress, di insicurezza e di grande apprensione negli individui, provocando anche una serie di condizionamenti negativi per la gestione del proprio bene salute. La stessa figura del medico di medicina generale sembra resa più fragile dalla crisi”.
 

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