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Mercoledì 03 OTTOBRE 2012
Farmaci. Simoncini (Toscana): “Preoccupazione per crollo prodotti di marchio"

L’assessore alle attività produttive ha inviato una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, chiedendo un intervento urgente per l’industria farmaceutica "messa in difficoltà dalla legge sull’obbligo di prescrizione del solo principio attivo".

Un intervento urgente per l’industria farmaceutica messa in difficoltà dalla legge sull’obbligo di prescrizione del solo principio attivo, è stato chiesto dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini che ha inviato una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, nella quale si chiedono, “pur salvaguardando il tetto alla spesa, misure a tutela della libertà di scelta dei cittadini nonché della sopravvivenza e dello sviluppo dell’azienda farmaceutica italiana, che è industria di qualità e che deve continuare a rappresentare un caposaldo dello sviluppo del nostro paese”.
Lo ha riferito ieri l’assessore intervenendo all’incontro organizzato dall’azienda farmaceutica Menarini al quale hanno partecipato le istituzioni e i parlamentari toscani. In particolare l’assessore ha espresso “grande preoccupazione per la situazione produttiva della Toscana in conseguenza delle notizie sul crollo delle vendite dei prodotti farmaceutici a marchio originale, a seguito dell’entrata in vigore della legge 135 /2012 che, con l’art 15 comma 11 bis obbliga il medico a fare prescrizioni indicando unicamente il principio attivo”.

Simoncini ha osservato che tale norma non solo non fa conseguire un risparmio per i bilanci pubblici, ma limita la possibilità di scelta dei cittadini e inoltre, alterando il mercato, rischia di determinare un pesantissimo colpo per l’industria farmaceutica italiana, mettendo a rischio centinaia e centinaia posti di lavoro.

La Toscana è uno dei poli nazionali nella produzione farmaceutica (al terzo posto dopo Lombardia e Lazio), conta 20 imprese, dalle multinazionali alle piccole e piccolissime e più di 12 mila addetti (6800 nella farmaceutica, cui si aggiungono i 4418 nell’indotto e gli 800 che operano in ricerca e sviluppo). “E’ un patrimonio in competenze, ricerca e occupazione – ha concluso Simoncini – che la Regione intende salvaguardare, combattendo ogni minaccia di decentramento della produzione e di deindustrializzazione del settore”.

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