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Anche se la maggior parte dei genitori riconosce che la febbre può aiutare l’organismo a combattere le infezioni, uno su tre somministra al proprio bimbo un farmaco antipiretico quando la temperatura corporea non supera i 38° centigradi, come non raccomandato dai pediatri. È quanto evidenzia una ricerca condotta da un team dell’università del Michigan, negli Stati Uniti, coordinato da Mott Susan Woolford. Lo studio si basa su 1.376 risposte da parte di genitori di bambini fino a 12 anni di età. Due genitori su tre dichiarano di sapere quando dare farmaci che abbassano la febbre ai loro bambini e più della metà è sicura di capire in che modo le letture della temperatura possono cambiare a seconda del metodo usato. Per misurare la temperatura i genitori coinvolti nell’indagine utilizzano soprattutto dispositivi digitali per la rilevazione dalla fronte o dalla bocca, mentre meno di un sesto usa metodi che valutano la temperatura dall’orecchio, dalle ascelle o a livello rettale. I termometri digitali che misurano la temperatura corporea dalla fronte o dal canale uditivo sono accurati se usati correttamente, ma sulle rilevazioni possono interferire, per esempio, la non corretta distanza dello scan dalla fronte o il sudore del bambino, così come la presenza di cerume può interferire con la misurazione auricolare. Tre genitori su quattro, inoltre, dichiarano di misurare la febbre appena notano probabili sintomi, mentre meno di un quarto aspetta di vedere se il problema persiste o peggiora. “Abbassare la temperatura di un bambino in genere non aiuta a curare la sua malattia più velocemente. Infatti, una febbre debole aiuta a combattere l’infezione. C’è anche il rischio di dare troppi farmaci quando non sono necessari, il che può avere effetti collaterali”, conclude Mott Susan Woolford. Fonte: Università del Michigan
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Martedì 21 FEBBRAIO 2023
Antipiretici. Sconsigliato darlo ai bambini se la febbre è inferiore a 38°. Ma un genitore su tre li somministra male
Dare un antipiretico a un bambino con febbre inferiore ai 38 gradi è sconsigliato, eppure un genitore su tre – pur essendone consapevole – somministra al proprio figlio questo farmaco quando la temperatura corporea è inferiore a quella individuata dai pediatri. E’ quanto emerge da uno studio condotto in USA da un team dell’università del Michigan.
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