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Martedì 21 FEBBRAIO 2023
Payback dispositivi medici. Puglia chiede pagamenti entro il 30 aprile, Aforp: “Cancellare la norma”
La presidente dell’associazione dei fornitori ospedalieri pugliesi osserva come, “dopo gli incontri istituzionali, svolti sia al Senato che alla Camera, una sorta di immobilismo sta caratterizzando l'attuale momento” e questo genera “grande preoccupazione e ansia” per il futuro delle imprese. Chiesta la cancellazione della norma: “Non possiamo pagare per colpa delle Regioni che hanno sforato i tetti di spesa”.
“Nei giorni scorsi la Regione Puglia ha riemesso le note di pagamento con qualche modifica e riallineamento dei crediti e ha indicato la scadenza del 30 aprile 2023, la data entro cui tutte le imprese coinvolte, circa 1500 fornitori ospedalieri, dovranno versare le somme previste nelle casse regionali”. A darne notizia è l’Aforp, l'Associazione fornitori ospedalieri delle regioni Puglia e Basilicata, che lancia l'allarme per la vicinanza della scadenza dei pagamenti prevista per il 30 aprile e per la mancanza di certezze sul futuro soprattutto delle PMI.
“Dopo gli incontri istituzionali, che si sono svolti sia al Senato che alla Camera, una sorta di immobilismo sta caratterizzando l'attuale momento e tutto ciò genera grande preoccupazione e ansia per il futuro delle imprese. Si chiede che si convochino prima possibile i Tavoli tecnici nazionali aperti alla partecipazione delle associazioni di categoria e si cancelli l'iniqua e ingiusta norma sul payback”, si legge nella nota dell’associazione.
"Non possiamo – sottolinea Grazia Guida, presidente Aforp - pagare il conto per responsabilità che non sono nostre, ma sono da addebitare alle Regioni che hanno sforato i tetti di spesa. Ribadiamo che le nostre imprese hanno partecipato a regolari gare d'appalto, ignorando che le procedure fossero incanalate nella tagliola del payback. Alziamo il tiro delle nostre rivendicazioni, perché riteniamo che per evitare una Waterloo della sanità e del sistema delle PMI c'è bisogno di maggiore coraggio e di una nuova azione condivisa che non faccia cadere nel baratro il sistema sanitario regionale e nazionale”.
“L'applicazione del payback – ricorda Guida - potrebbe avere ricadute sulle forniture agli ospedali, nonché impatti sulla salute dei cittadini". Per questo Aforp chiede che “non si lasci il campo alle sole decisioni che saranno assunte dalla magistratura amministrativa, ma si faccia l'impossibile per garantire decisioni governative eque e giuste, nel rispetto dei dettami costituzionali e della libertà d'impresa e si cancelli definitivamente la norma sul payback”.
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