quotidianosanità.it
Ogni anno in Italia circa 1.400 bambini e ragazzi di meno di 14 anni sono colpiti dal cancro, mentre tra gli adolescenti dai 15 ai 19 anni i casi sono circa 900. Complessivamente i tumori pediatrici costituiscono circa l’1% di tutte le neoplasie. La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è arrivata a superare l’80% per le leucemie e si attesta attorno al 70% per i tumori solidi, ma c’è ancora molta strada da fare per garantire cure efficaci a tutti i pazienti. In occasione della XXII Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile, che si celebra domani 15 febbraio, la Fondazione Airc ricorda l’urgenza di offrire nuove cure per i piccoli pazienti. Istituita dall’Oms, la giornata intende mettere in luce temi e sfide rilevanti per il cancro infantile e sottolineare l’impatto che ha su bambini e adolescenti, su coloro che sono guariti, sulle loro famiglie e sulla società nel suo complesso, oltre a ricordare la necessità di garantire un accesso più equo al trattamento e alla cura per tutti i bambini con cancro. Airc ha investito 8,5 milioni di euro per sostenere 78 progetti di ricerca in questo ambito, con l’obiettivo di offrire ai pazienti più giovani nuovi metodi di diagnosi e cura sempre più mirati, precisi, sicuri ed efficaci. Questi pazienti dopo la guarigione in molti casi avranno infatti più di 70 anni da vivere e la scelta delle cure deve tener conto di questa aspettativa di vita. Tante le testimonianze, come quelle di Camilla. A 12 anni le viene diagnosticata una leucemia mieloide acuta, che supera grazie alla chemioterapia e al trapianto di cellule staminali eseguito all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma sotto la guida del Professor Franco Locatelli. Ora Camilla ha 24 anni e fa l’infermiera: “Ora tocca a me aiutare gli altri!”. Tanti anche i traguardi raggiunti di recente in questo campo dai ricercatori AIRC, come illustrano Doriana Fruci e Giovanni Cazzaniga. L’obiettivo di Doriana Fruci, ricercatrice AIRC all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, è identificare nuove strategie terapeutiche che stimolino il sistema immunitario a eliminare le cellule di neuroblastoma, il più frequente tumore solido extracranico dell’età pediatrica. La dottoressa Fruci si occupa in particolare delle forme più aggressive di questa neoplasia, che non rispondono all’immunoterapia. “Grazie al sostegno di AIRC abbiamo recentemente scoperto che combinando farmaci chemioterapici a basse dosi con l’immunoterapia è possibile richiamare le cellule del sistema immunitario all’interno del tumore e creare le condizioni ottimali per il loro funzionamento, favorendo così la risposta terapeutica”. Giovanni Cazzaniga, ricercatore AIRC al Centro Tettamanti, Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, conduce un progetto dedicato alla leucemia acuta linfoblastica pediatrica, il tumore più frequente tra i piccoli pazienti. Studia le fasi precoci all'origine della malattia, le condizioni genetiche che predispongono al tumore e le alterazioni biologiche associate alla prognosi della malattia. “Tali condizioni variano da individuo a individuo ed è per questo che la medicina di precisione assume sempre maggiore rilievo nella ricerca oncologica. Usando tecniche di sequenziamento del genoma, abbiamo recentemente classificato dei sottogruppi di pazienti in base al rischio di recidiva del tumore. Tali conoscenze ci consentono di diversificare le terapie in funzione delle caratteristiche del singolo paziente”.
stampa | chiudi
Martedì 14 FEBBRAIO 2023
Giornata contro il cancro infantile. Investiti da Airc 8,5 mln di euro per sostenere 78 progetti di ricerca. “Ma c’è ancora molto da fare”
La Fondazione Airc ricorda l’urgenza di offrire nuove cure per i piccoli pazienti, in occasione della Giornata mondiale istituita dall’Oms per sottolineare l’impatto che la malattia ha su bambini e adolescenti, su quanti sono guariti, sulle loro famiglie e sulla società nel suo complesso. In totale in Italia ogni anno vengono colpiti 2.300 bambini e ragazzi con meno di 19 anni
© RIPRODUZIONE RISERVATA