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Sabato 29 SETTEMBRE 2012
Abruzzo. Chiodi: "Siamo pronti alla sanità del futuro"

Conti in ordine, eliminare sprechi, valorizzare il capitale umano,più prevenzione, best practice, raggiungere i benchmark previsti per i Lea, garantire un'offerta sanitaria pubblica di qualità e maggiore integrazione tra pubblico e privato. Ecco la ‘Sanità Abruzzo 2.0’ su cui si baseranno le scelte future della Regione.

Mantenere in conti in ordine, eliminare gli sprechi, valorizzare il capitale umano, investire in prevenzione, valorizzare le eccellenze e le best practice, raggiungere i benchmark previsti dal Ministero per i Lea, garantire un'offerta sanitaria pubblica di qualità e creare una maggiore integrazione tra sanità pubblica e privata. Sono gli otto punti qualificanti della strategia "Sanità Abruzzo 2.0" delineata dal presidente della Regione e Commissario ad acta per la Sanità, Gianni Chiodi, per affrontare al meglio i nuovi scenari della sanità del futuro.
 
Il Presidente li ha illustrati, nei giorni scorsi, a Pescara, in occasione di una tavola rotonda organizzata dall'Università telematica Leonardo da Vinci. "La spending review - ha esordito Chiodi - inciderà poco sulle nostre scelte visto che sul fronte dei posti letto, ad esempio, abbiamo già raggiunto l'indice del 3,7 per 1000 abitanti che poi è proprio lo standard fissato dal Governo. Così come abbiamo ridotto in maniera considerevole il tasso di ospedalizzazione, passato dal 200 per 1000 abitanti del 2008 al 179 per mille del 2011. E' stato messo in atto, inoltre, il piano per la riduzione delle prestazioni inappropriate - ha proseguito - e sono stati riconvertiti quattro ospedali che, avendo una casistica assai limitata, si rivelavano troppo pericolosi per la salute dei cittadini. Come definire, altrimenti, strutture sanitarie con appena 2,5 ricoveri giornalieri a fronte di una media di circa 160 dipendenti ad ospedale?".
 
Chiodi, poi, analizzando alcune criticità del sistema, ha confermato che "il completamento della rete di emergenza-urgenza rappresenta una priorità assoluta poiché significherebbe non solo migliorare la nostra offerta sanitaria ma diventare anche un modello di riferimento nazionale. Per questo ci ispiriamo al modello israeliano che, in questo campo, è all'avanguardia mondiale. Così come si può e si deve migliorare sui Livelli Essenziali di assistenza per i quali il Ministero ha imposto il raggiungimento del benchmark, cioè uno standard considerato virtuoso.
 
In effetti, - ha osservato Chiodi - non abbiamo ancora raggiunto questo traguardo ma non gli siamo stati mai così vicini come adesso. Per di più, - ha aggiunto - siamo riusciti a portare a 123 giorni i tempi medi dei pagamenti dei fornitori della sanità. Un dato che ci colloca al settimo posto in Italia dopo che, nel 2007, eravamo addirittura andati in default proprio per l'impossibilità di riuscire far fronte ai debiti con il sistema dei fornitori. E' vero che la spesa farmaceutica è cresciuta - ha ammesso il Presidente - ma il dato complessivo, a parte il fenomeno dell'inappropriatezza prescrittiva, è inquinato anche dalla distribuzione dei farmaci che viene fatta all'interno degli ospedali".

Capitolo ticket. "Vorrei sfatare un altro mito - ha chiarito Chiodi - la Regione non ha imposto un solo ticket sanitario al contrario di quanto si possa pensare. Lo hanno fatto, invece, i Governi nazionali, con Tremonti prima e con Monti poi, che hanno obbligato le Regioni ad adeguarsi. Che poi ci sia stato un abuso di richieste di prestazioni e di farmaci come è accaduto in occasione del sisma aquilano, quando attraverso la concessione ai cittadini del codice di esenzione T09, sono letteralmente esplose le richieste di prestazioni sanitarie e di farmaci".

Il presidente, rivolgendosi poi, agli operatori della sanità ha rivolto loro un appello per "una collaborazione fattiva che contribuisca al raggiungimento dell'obiettivo di coniugare il processo di risanamento in atto con la ricerca continua del miglioramento della qualità dei servizi". Sull'abbattimento delle liste d'attesa, infine, Chiodi ha ribadito il suo impegno di presidente della Regione e di Commissario ad acta. "Sui giornali si legge spesso di tempi biblici anche per effettuare un esame di routine - ha affermato Chiodi - ma poi, se basta conoscere un semplice operatore sanitario per abbreviare i tempi, c'è qualcosa di perverso nel sistema. E a tal proposito, si potrà fare poco per migliorare la situazione se certi comportamenti continueranno ad essere perpetrati". 

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