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Il Governo ha tagliato il primo traguardo volante dei 100 giorni. Un traguardo appunto volante e più mediatico alla fine ma che definisce un primo spartiacque tra la luna di miele post elettorale e il vero semaforo verde per l’Esecutivo. In ogni caso anche per la sanità i primi tre mesi sono stati densi di novità. A Lungotevere Ripa è arrivato Orazio Schillaci, un profilo tecnico per la sanità dopo anni in cui a ricoprire il ruolo erano stati dei politici. I suoi primi provvedimenti hanno riguardato il Covid e hanno da subito segnato una rottura col passato dando il via a quell’allentamento delle misure restrittive che aveva caratterizzato anche la campagna elettorale della maggioranza che ha vinto le elezioni. A conti fatti i numeri paiono per ora (e alla fine ce lo auguriamo tutti) avergli dato ragione con il virus che a parte qualche oscillazione sta mostrando che quella convivenza che solo un anno fa era inimmaginabile oggi è possibile. Incrociamo le dita. Altro tema rilevante sono stati i vaccini dove il Ministero ha lanciato una campagna per incentivare le somministrazioni (quarta dose anti Covid per gli anziani e antinfluenzale). Un segnale importante ma sia chiaro che forse oggi dopo tutto quello che è successo col Covid occorre inventarsi nuove strategie. Poco dopo l’insediamento è arrivata la Manovra dove il Governo ha messo sul piatto un incremento rispetto a quello già previsto di 2,15 mld per il 2023 di cui gran parte riservato per il contrasto del caro energia. Anche qui un segnale ma purtroppo non quel cambio di rotta che per primo il Ministro Schillaci sa essere necessario. Sullo sfondo è stata messa in piedi la riforma di Aifa, molto attesa per carità ma certo farla con un emendamento a un decreto legge e senza già i decreti attuativi in mano rischia di allungare ancora i tempi (infatti è in arrivo l’ennesima proroga per le attuali Cts e Cpr) per una complessiva rivisitazione della governance del settore. Allo stesso tempo c’è stata la levata di scudi delle aziende dei dispositivi medici sul saldo del payback deciso in zona Cesarini dal precedente Governo per salvare i bilanci 2022 delle Regioni. Ora è stata fatta una proroga per i pagamenti e si sono avviati dei tavoli tecnici ma è chiaro che le Regioni a quelle risorse non rinunceranno. Tema caldo anche quello della carenza di farmaci. Qui il Ministro punta tutto sull’incentivo all’uso degli equivalenti ma la soluzione non pare semplice. Ora la sfida è sui grandi nodi da sciogliere. Il primo è la grave carenza di personale. Per ora sono arrivati 200 mln a valere dal 2024 come indennità per il personale dei Pronto soccorso. Non basta questo chiaramente. Il Ministro ha aperto un tavolo con i sindacati e gli va dato atto che la costruzione di un rapporto con le organizzazioni dei lavoratori può rappresentare un volano per trovare soluzioni anche se va ricordato che per frenare le carenze servono oltre che idee innovative anche e soprattutto le risorse. Altra questione è l’attuazione del Pnrr. Il Governo fin dal suo insediamento non ha mostrato particolare gradimento per la riforma dell’assistenza territoriale (vedi Case della Comunità). Ad oggi però non sono arrivate ancora proposte o indirizzi su come disegnare il nuovo territorio. Sia chiaro come dicevo all’inizio i 100 giorni sono talvolta una dead line più mediatica che mal si concilia con il metodo Schillaci che vede prima una fase di studio per poi trovare soluzioni. E infatti il Ministro sta ancora costruendo la sua squadra anche attraverso lo spoil system che al di là delle polemiche ogni Governo ha azionato. C’è in questo senso anche una riorganizzazione del Ministero da portare avanti e già nelle prossime settimane cambieranno molto probabilmente molte figure apicali a Lungotevere Ripa. Insomma, di carne al fuoco ce n’è tanta ma è chiaro che i 100 giorni sono trascorsi e il tempo delle analisi dei problemi è agli sgoccioli. Ora inizia la sfida delle soluzioni su cui poi alla fine si daranno i giudizi. L.F.
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Mercoledì 01 FEBBRAIO 2023
La sanità e i primi 100 giorni del Governo
L’Esecutivo ha tagliato il traguardo volante che definisce il primo spartiacque tra la luna di miele post elettorale e il momento di passare all’azione in cui vanno trovate le soluzioni su cui poi alla fine si daranno i giudizi. Ecco cos'è stato fatto e quali sono le emergenze cui va data risposta.
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