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“Sull'autonomia differenziata sarà necessario adottare soluzioni (quali la compartecipazione a tributi erariali) che siano commisurate alla maggiore spesa che le Regioni interessate dovranno sostenere. Il criterio di quantificazione sarebbe, in vista della determinazione dei costi e fabbisogni standard, quello della spesa destinata a carattere permanente, fissa e ricorrente, a legislazione vigente, sostenuta dallo Stato nella Regione per l'erogazione dei servizi pubblici destinati a essere ceduti”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, nella sua relazione sulle linee programmatiche, pronunciata ieri davanti alla Commissione Affari costituzionali della Camera. In merito alla determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) e dei relativi costi e fabbisogni standard "la disciplina ora all'esame di questa Camera contempla un espresso meccanismo per reagire a ritardi e inefficienze, prefigurando l'affidamento delle attività eventualmente non completate a un commissario, con rimessione al decreto di nomina dell'individuazione degli specifici compiti e poteri. Ritengo più che opportuno che la Cabina di regia possa essere munita di una propria struttura tecnica, dedicata e stabile". Inoltre "si prevede l'assegnazione a una Commissione paritetica Stato-Regione del complesso compito di individuare le risorse umane, strumentali finanziarie necessarie per l'esercizio delle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia - afferma sempre Calderoli in Commissione Affari Costituzionali -.Debbo constatare che il tema dell'autonomia differenziata ha monopolizzato il dibattito, agevolandone purtroppo una polarizzazione sulla base più di pregiudizi ideologici che della reale conoscenza delle questioni rilevanti e degli effettivi indirizzi”. "Le iniziative da me intraprese si muovono su due direttrici, accomunate dall'obiettivo unitario dell'attuazione dell'articolo 116, terzo comma della Costituzione. Le due direttrici sono costituite dalla predisposizione di un disegno di legge di attuazione dell'art. 116, terzo comma, Cost. (Autonomia differenziata) e dal procedimento di determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni (Lep)". Il lavoro durerà un anno: nei primi sei mesi del 2023 dovranno essere determinati dei Lep con relativi costi e fabbisogni standard (tra gli esempi riportati da Calderoli per esemplificare il concetto c'è quello di stabilire tempi uguali in tutto il Paese per il rilascio di una carta di identità), i restanti sei mesi saranno invece necessari per l'attuazione effettiva della norma 116. Sarà inoltre istituita una cabina di regia "presieduta dal Presidente del Consiglio che può delegare il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, e composta, oltre che da quest'ultimo, dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, dal ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa e dal Ministro dell'economia e delle finanze, nonché dai Ministri competenti in base alle materie oltre che dai rappresentanti delle Autonomie territoriali. La Cabina di regia sarà impegnata in un insieme complesso di attività che richiedono elevato approfondimento, oltre a un forte coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti”. L'ipotesi di lavoro in corso di definizione – spiega Calderoli – “dovrà poi dettagliare ulteriori aspetti come la durata e la rinnovabilità delle intese, nonché il monitoraggio a valle dei trasferimenti e la continuità ordinamentale tra le disposizioni statali previgenti alla 'differenziazione' e quelle regionali adottate all'indomani”. Inoltre, aggiunge il ministro, “sulla scorta di utili spunti provenienti tanto dall'esperienza comparata, quanto dalla consolidata tradizione delle autonomie speciali, si prevede l'assegnazione a una Commissione paritetica Stato- Regione del complesso compito di individuare le risorse umane, strumentali finanziarie necessarie per l'esercizio delle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”. Sempre sul finanziamento dell'autonomia differenziata, sarà necessario adottare soluzioni che siano commisurate alla maggiore spesa che le Regioni interessate dovranno sostenere. Il criterio di quantificazione sarebbe, in vista della determinazione dei costi e fabbisogni standard, quello della spesa destinata a carattere permanente, fissa e ricorrente, a legislazione vigente, sostenuta dallo Stato nella Regione per l'erogazione dei servizi pubblici destinati a essere ceduti. Un altro aspetto - che non investe direttamente l'attività normativa - è costituito dal contenzioso costituzionale fra Stato e Regioni. Ritengo necessario perseguire l'obiettivo di un significativo snellimento di detto contenzioso, in virtù del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni. Anche sotto questo aspetto si è rivelato assai utile il lavoro svolto nella scorsa legislatura da un apposito gruppo di lavoro istituito per la procedura di esame delle leggi regionali e provinciali da parte degli organi ministeriali competenti, sostiene Calderoli: “E' mia intenzione promuovere ogni iniziativa utile per prevenire il contenzioso costituzionale con forme di collaborazione fattiva con le Regioni, in modo da circoscrivere i casi di ricorso in via principale del Governo avverso leggi regionali”. "Quanto alla tempestiva attuazione del Pnrr dovrebbe essere valutata, previa condivisione con le autonomie territoriali, l'ipotesi di una riduzione dei tempi di esame per l'espressione dei pareri e la conclusione delle intese. Ho prospettato al Ministro Fitto alcune ipotesi di modifica legislativa", conclude.
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Venerdì 16 DICEMBRE 2022
Autonomia differenziata. Il ministro Calderoli è sicuro: “Attuazione nel corso del 2023”
"Nei primi sei mesi del 2023 dovranno essere determinati dei Lep con relativi costi e fabbisogni standard, i restanti sei mesi saranno invece necessari per l'attuazione effettiva della norma 116. Sarà inoltre istituita una cabina di regia, presieduta dal Presidente del Consiglio, che sarà impegnata in un insieme complesso di attività che richiedono elevato approfondimento, oltre a un forte coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali coinvolti”. Così il ministro per le Autonomie nella sua relazione sulle linee programmatiche alla Commissione Affari Costituzionali della Camera.
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