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Lunedì 23 AGOSTO 2010
Il bere responsabile si impara in famiglia
Uno studio conferma che il consumo di vino ai pasti fin da giovani mette al riparo da un consumo eccessivo di alcol
È una buona o una cattiva cosa che i giovani italiani comincino a bere alcolici molto più presto rispetto ai loro coetanei della maggior parte dei Paesi occidentali? Può questa abitudine appresa fin da piccoli produrre, nel tempo, comportamenti problematici nei confronti dell’alcol?La risposta arriva da uno studio condotto dall’Osservatorio Permanente sui Giovani e l’Alcool e dalla School of Public Health della Boston University.
Se l’assunzione di alcol in giovane età avviene nell'ambito familiare e durante i pasti non solo non vi sarà alcuna conseguenza nefasta sul rapporto con le bevande alcoliche, ma addirittura l’abitudine può avere un effetto protettivo. Questi giovani, infatti, una volta diventati adulti tendono a bere moderatamente.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Addiction, Research and Theory, è stato condotto su 80 adolescenti e 80 giovani adulti residenti in Abruzzo e Umbria. “Siamo stati fortunati a disporre di un campione così ampio da intervistare”, ha commentato il primo firmatario della ricerca Lee Strunin che ha precisato come i risultati dello studio valgano non solo per l’Italia, ma per tutti quei paesi con abitudini alimentari affini.
“I giovani in queste culture imparano a bere più responsabilmente dei coetanei americani, dal momento che il bere è regolato dalla cultura, l’esposizione avviene in giovane età e l’alcol è parte delle usanze del tessuto familiare”, hanno spiegato gli autori.
Inoltre, è importante notare - sottolinea il team - che lo studio si concentra sui giovani e i giovani adulti che bevono vino in famiglia. “Quando diciamo «bere in famiglia», noi stiamo parlando di bere ai pasti, non seduti davanti a una partita con una confezione di birra”, ha concluso Strunin. “Bere vino è a tutti gli effetti parte del pasto”.
A.M.
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