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“Continuano le aggressioni ai medici, divenute di frequenza giornaliera, in Puglia. Gli ultimi esempi sono il taglio delle gomme della macchina di un medico di guardia medica durante il servizio a San Severo (FG ) e ad un medico di famiglia a Taranto, ci fanno dire che tali atti non possono più essere accettati come eventi normali quanto imprevedibili ed inevitabili. Episodi che possono sfociare in eventi ben drammatici come dimostra l’uccisione di un medico durante il servizio, seppur fuori regione, a Favara in provincia di Agrigento. Questi episodi pongono problemi alla coscienza dei cittadini, alla categoria medica e soprattutto della politica e delle autorità sanitarie”. A dichiararlo, in una nota, è l’Intersindacale medici Puglia (Fp Cgil Medici, Simet, Smi, Snami e Ugs Medici).
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Giovedì 01 DICEMBRE 2022
Aggressioni contro i medici. Intersindacale Puglia: “Basta con le risposte di facciata”
Fp Cgil Medici, Simet, Smi, Snami e Ugs Medici chiedono che “si affrontino i problemi reclutando le energie più qualificate d’affiancare chi oggi gestisce ed organizza la sanità sul territorio”. Poi rivolgono “un appello forte" agli Ordini dei Medici e alla Fnomceo, "che sentiamo poco presenti o balbettanti, perché si attivino, per competenza, presso le autorità preposte”.
“Le aggressioni ai medici - sottolineano i sindacati - non vanno considerate solo sul piano statistico e, quindi, notizia di cronaca, ma devono essere oggetto di una seria riflessione per individuare risposte concrete di contrasto ed efficaci anche da parte del sistema giudiziario. Il personale sanitario ha bisogno di lavorare in tranquillità per svolgere al meglio il proprio difficile lavoro, reso ancora più gravoso dalle tante carenze di un Sistema Sanitario Nazionale ormai in condizioni disastrose per mancanza di una seria organizzazione e programmazione”.
L’Intersindacale medici della Puglia dice, allora, “basta con le risposte di facciata; si affrontino i problemi reclutando le energie più qualificate d’affiancare chi oggi gestisce ed organizza la sanità sul territorio. Diversamente la categoria medica non potendo svolgere al meglio il proprio ruolo e funzione può sentirsi ancora di più disincentivata a restare a lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale”.
Da Fp Cgil Medici, Simet, Smi, Snami e Ugs Medici anche “un appello forte" rivolto "agli Ordini dei Medici e alla Fnomceo, che sentiamo poco presenti o balbettanti, perché si attivino, per competenza, presso le autorità preposte”.
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