quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Giovedì 01 DICEMBRE 2022
Farmacie. Asl Roma 4 lancia progetto di assistenza farmacologica diretta e presa in carico dei pazienti fragili
Si parte dal Distretto 4, con l’obiettivo di accorciare le distanze tra i cittadini e ospedale, in un territorio caratterizzato da collegamenti viari non semplici e da una popolazione anziana. Invece di recarsi nei centri di dispensazione Asl, infatti, i cittadini in trattamento con terapia compresa nel Prontuario della continuità Ospedale potranno trovare i loro farmaci direttamente nella farmacia più vicina a casa. Il farmacista si occuperà anche di monitorare l’aderenza terapeutica e sarà punto di riferimento del cittadino per ogni necessità legata alla terapia. Soddisfazione della Dg Matranga, del Direttore dell’Area del Farmaco Guaglianone, dei presidenti di Federarma Lazio e Roma Leopardi e Cicconetti.
Nasce in casa Roma 4 un nuovo servizio di prossimità che renderà possibile, per particolari categorie di pazienti, ovvero quelli in trattamento con terapia farmacologica compresa nel Prontuario della continuità Ospedale–Territorio, ritirare molti farmaci, oggi erogati direttamente dalla ASL, presso la farmacia pubblica o privata più vicina alla propria abitazione. Il progetto, che partirà in via sperimentale nel distretto 4 della Asl (un territorio che si estende tra la Flaminia e la Tiberina, con collegamenti viari non semplici e caratterizzato da una popolazione spesso anziana, con difficoltà a raggiungere i centri di distribuzione della Asl) è stato siglato il 23 novembre, presso la direzione generale dell’Azienda sanitaria locale, con Federfarma Roma e Lazio, e Assofarm.
“L’obiettivo è accorciare le distanze e gli utenti del distretto 4 potranno così trovare i loro farmaci direttamente nella farmacia più vicina alla loro casa”, ha dichiarato il direttore generale della Asl Roma 4, Cristina Matranga. Questi utenti, affetti da patologie importanti come fibrosi cistica, neoplasie, talassemia piuttosto che malattie neurodegenerative, attualmente devono recarsi a Capena per poter ottenere i propri medicinali.
“Un’iniziativa dalla duplice valenza, sia sociale che sanitaria – sottolinea la Dg Matranga - Contiamo molto su questo progetto pilota perché permetterà l’erogazione di quei farmaci, oggi distribuiti esclusivamente presso la farmacia aziendale, da parte delle farmacie territoriali, consolidando l’integrazione e la collaborazione tra i servizi farmaceutici dell’azienda e i farmacisti di comunità, il tutto a pieno beneficio di una fascia di pazienti fragili che intendiamo sostenere e aiutare”.
La Asl Roma 4 è tra le prime aziende sanitarie locali a dotarsi di questo tipo di servizio. A spiegarne i benefici in dettaglio è Giuseppe Guaglianone, direttore dell’Area del Farmaco della ASL Roma 4, che insieme a Loredana Ubertazzo, ha ideato il progetto. “Questo progetto – ha detto Guaglianone - vuole gettare le basi per definire quella sanità di prossimità che la Roma 4 sta costruendo con l’obiettivo di essere sempre più vicina alle reali necessità e bisogni di assistenza dei suoi utenti, soprattutto di quelli più fragili e che vivono i maggior disagi. Accorciare le distanze è fondamentale e in questo caso è stato cruciale il ruolo giocato dalle farmacie pubbliche e private del territorio che hanno subito accolto con favore la nostra proposta mettendosi a disposizione. Il progetto è anche un punto di partenza per un nuovo rapporto, fatto di sinergia e collaborazione, tra la farmacia ospedaliera e quelle territoriali. Abbiamo messo a disposizione un software gestionale che ci permetterà di comunicare direttamente con loro per garantire la corretta procedura della presa in carico del paziente”.
Soddisfatti i presidenti di Federarma Lazio e Roma, Eugenio Leopardi e Andrea Cicconetti.
“È un progetto molto importante - ha dichiarato Giacomo Leopardi -. Sappiamo bene quanto sia difficile, in certi territori o per la popolazione più fragile, spostarsi per raggiungere i centri di dispensazione del farmaco della Asl. Una difficoltà che comporta costi sociali elevati e che può anche portare a una minore aderenza alla terapia da parte del paziente che ha difficoltà a raggiungere il centro Asl”. Per Leopardi, qundi, il progetto della Asl Roma 4 non si tradurrà solo in un vantaggio per i cittadini in termini di spostamenti, ma anche in termini di salute, perché garantirà una maggiore aderenza alla terapia e consentirà un migliore monitoraggio del paziente. “È evidente come la presa in carico e il monitoraggio da parte di una farmacia del territorio, che serve un numero limitato di pazienti fragili, che spesso il farmacista conosce personalmente, è più semplice di quanto possa esserlo di un centro di distribuzione che serve mille pazienti che vivono a chilometri di distanza. Si riafferma l’importanza della territorialità della farmacia e del rapporto con il cittadino-paziente”.
Sulla stessa linea il presidente Federfarma Roma, Andrea Cicconetti, che ha ringraziato la Asl per aver avuto la sensibilità di venire incontro alle esigenze dei pazienti fragili. “Con questo accordo si conferma ancora una volta l’importanza del ruolo centrale che hanno le farmacie nell’assistenza di prossimità ai cittadini, i quali potranno comodamente trovare nella farmacia sotto casa i farmaci che prima erano costretti a prelevare presso il distretto Asl. Un’ottimizzazione di costi e di logistica esclusivamente a vantaggio dei pazienti: meno file e meno viaggi per avere i farmaci”, ha detto Cicconetti.
Il presidente di Federfarma ha spiegato che il progetto prevede anche “la somministrazione al paziente di un questionario, una volta la mese, al momento della distribuzione del farmaco, per individuare eventuali effetti collaterali o difficoltà nella terapia riscontrate dal paziente. Una sorveglianza attiva, che consentirà anche un’importante raccolta i dati che saranno messi a disposizione della Asl. Siamo certi che il progetto porterà importanti risultati sia sul piano della distruzione che su quello degli esiti di salute”.
La sperimentazione durerà un anno. L’auspicio di Leopardi e Cicconetti è che il progetto possa poi essere esteso a tutta al Asl e in seguito all’intera Regione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA