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Ultime settimane a disposizione degli operatori sanitari per mettersi in regola con l’obbligo formativo ECM, in scadenza il 31 dicembre prossimo. In vista del termine, il Cogeaps (Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie) ha inviato una lettera alle varie federazioni dei professionisti sanitari per aggiornarli sulla situazione formativa dei loro iscritti. Le federazioni, a loro volta, hanno girato la comunicazione ai vari Ordini. Tra questi, anche l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Barletta-Andria-Trani, il quale ha poi inviato agli iscritti una comunicazione per ricordare a tutti l’imminente scadenza e dare informazioni utili per aiutarli a completare la raccolta dei crediti ECM mancanti. Ne abbiamo parlato con il Presidente dell’Opi BAT, Giuseppe Papagni. Presidente, di recente il Cogeaps ha inviato comunicazioni a tutte le federazioni contenenti la situazione formativa degli iscritti. Qual è la situazione del vostro Ordine? Anche voi avete fatto una comunicazione simile ai vostri iscritti? La formazione continua in medicina non è soltanto una questione deontologica ma un vero obbligo di legge che prevede sanzioni per gli inadempienti. Una di queste, forse la più importante, riguarda l’impossibilità di accedere alla copertura assicurativa se si raccolgono meno del 70% dei crediti necessari. I vostri iscritti ne sono consapevoli? Cosa può incentivare maggiormente gli iscritti a formarsi correttamente?
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Giovedì 24 NOVEMBRE 2022
Ecm. Papagni (Opi BAT): “Il 25% dei nostri iscritti non ha raccolto neanche un credito”
La scadenza per mettersi in regola con l'obbligo formativo è fissata al prossimo 31 dicembre. In visca di questa scadenza il Cogeaps ha inviato una lettera alle varie federazioni dei professionisti sanitari per aggiornarli sulla situazione formativa dei loro iscritti. Per il presidente dell'Opi BAT: "Solo il 50% dei nostri iscritti risulta aver assolto l’obbligo formativo richiesto".
In questi giorni è arrivata, da parte del Cogeaps, una comunicazione riguardante la situazione relativa all’assolvimento dei crediti formativi ECM degli iscritti all’Opi BAT. Da quel che siamo riusciti a visualizzare, il dato nazionale corrisponde al nostro, per cui circa il 50% dei nostri iscritti risulta aver assolto l’obbligo formativo richiesto. L’altro 50% è in fase di raggiungimento ma circa la metà di questo 50% non ha acquisito alcun credito. C’è anche da dire però che questi dati potrebbero variare a fine anno, perché i provider tendono ad inserire i crediti formativi dei professionisti sul sito del Cogeaps nel giro di 90 giorni.
L’opi BAT, proprio in virtù della scadenza di questo triennio, ha inviato una nota agli iscritti via posta elettronica certificata. In questa comunicazione abbiamo dato quelle che sono le notizie utili per poter visualizzare la propria situazione formativa attraverso il sito Cogeaps. Abbiamo indicato ai nostri iscritti come fare per accedere al portale e visualizzare i propri crediti, ma abbiamo anche dato loro notizie su come acquisirli. Ci sono diverse possibilità formative che vengono offerte, in forma gratuita, dalla nostra federazione. Attraverso questa informativa abbiamo insomma voluto dare ai nostri iscritti delle nuove opportunità per arrivare al risultato sperato, ovvero raggiungere almeno il 70-80% di iscritti certificabili per questo triennio.
Ogni professionista sanitario è chiamato ad assolvere l’obbligo formativo. Un obbligo, non solo per ogni infermiere ma anche per ogni sanitario, che non è solo professionale ma anche deontologico. L’articolo 10 del nostro codice deontologico parla in maniera chiara della formazione. Si tratta di un dovere etico perché ogni infermiere deve poter erogare la miglior prestazione assistenziale ai propri pazienti in base alle conoscenze validate dalla comunità scientifica. Quindi ogni professionista ha l’obbligo di rinnovare le proprie competenze attraverso la formazione entro il 31 dicembre prossimo, anche per evitare possibili ripercussioni. Gli iscritti che non raggiungono almeno il 70% dell’obbligo formativo ECM, infatti, potrebbero perdere la copertura assicurativa per la responsabilità professionale. Questo è sicuramente un aspetto che deve far riflettere e spronare i professionisti alla formazione. Questa mancanza, in aggiunta, può ripercuotersi anche su tutta l’équipe professionale. Rappresenta dunque un incentivo in più per tutti i sanitari ad assolvere l’obbligo formativo.
Credo che, per arrivare ad una copertura formativa che interessi tutti i professionisti, sia utile utilizzare una politica di incentivazione piuttosto che una sanzionatoria. Si può fare, ad esempio, attraverso la certificazione delle competenze, che può rappresentare uno strumento utile per dare maggiori stimoli al professionista ai fini della formazione, ma anche per ottenere risultati migliori nella prestazione professionale. Questo è ciò che possiamo mettere in campo oggi, magari legando questo aspetto al contratto. Noi come Ordine abbiamo dato la possibilità a tutti di colmare il gap formativo attraverso la formazione residenziale. In questi ultimi due anni abbiamo dato vita a diversi eventi formativi e abbiamo erogato, in totale, una ottantina di crediti ECM. Il nostro Ordine ritiene fondamentale la formazione, tanto da destinarne buona parte del bilancio.
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