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Martedì 15 NOVEMBRE 2022
Salute perinatale. Iss: “Italia sotto la media Ue per natimortalità, da noi più cesarei e parti pretermine”

La natimortalità nel 2019 era pari a 2,7 nati morti ogni 1000 nati a partire da 24 settimane di gravidanza in Italia, contro 3,2 della mediana europea mentre la mortalità neonatale, sempre nel 2019, era pari a 1,7 morti ogni 1000 nati vivi a partire da 22 settimane di gravidanza contro 2,1 della mediana europea. Sopra la media Ue, invece, le nascite prima del termine (7,5% in Italia a fronte del 6,9% europeo) e i parti cesarei (33% in Italia contro una media UE del 26%). IL RAPPORTO EURO PERISTAT.

In Italia nel 2019 il tasso di natimortalità (cioè il rapporto tra il numero di nati morti e il totale dei nati vivi e morti) e quello di mortalità neonatale (cioè il rapporto tra il numero di neonati morti entro i 28 giorni dalla nascita e il totale dei nati vivi) sono inferiori alla media europea, mentre il nostro paese registra un numero di cesarei e di parti pretermine superiore a quello medio del continente.

Lo rileva il nuovo rapporto Euro Peristat, giunto alla sua quinta edizione e pubblicato oggi. Il documento, coordinato dall’INSERM di Parigi e che vede il contributo per l’Italia di Iss, Istat, Ministero della Salute e Ospedale Bambino Gesù di Roma, ha monitorato dal 2015 al 2019 nove indicatori sulla salute materno-infantile in Europa.

Dal momento che i paesi europei condividono standard di vita e sistemi sanitari avanzati, la rilevazione di differenze tra gli indicatori che descrivono la salute perinatale può facilitare l’identificazione delle migliori politiche e pratiche assistenziali per ottimizzare la salute di madri e neonati.

Ecco i dati principali emersi dal rapporto

Che cos’è il rapporto Euro Peristat
Il network Euro Peristat si avvale dei dati forniti dalla rete di referenti attiva in 27 Stati membri della Ue più Islanda, Norvegia, Svizzera e Regno Unito. Il nuovo rapporto descrive tre indicatori di mortalità (natimortalità, mortalità neonatale e infantile), due che descrivono il peso alla nascita e l’età gestazionale, tre sulle caratteristiche di popolazione (gravidanze multiple, età e parità materna) e la modalità del parto.

La mortalità materna, che fa parte dei dieci indicatori core di Euro Peristat, non è stata inclusa in questo rapporto a causa dell’adozione di un nuovo sistema di rilevazione che, pur favorendo una migliore armonizzazione e una raccolta più rapida dei dati, non consente di rilevare eventi rari come le morti materne. Nel documento vengono pertanto presentati 9 dei 10 indicatori con cui Euro Peristat monitora la salute dei neonati e delle loro mamme in Europa. Grazie alla definizione di criteri d’inclusione standardizzati e a un attento controllo dei dati forniti dalla rete dei Paesi partecipanti, è stato possibile calcolare indicatori di alta qualità comparabili sia tra gli Stati partecipanti sia nel tempo.

Per la prima volta sono stati, infatti, pubblicati dati che descrivono l’andamento degli indicatori durante un quinquennio di osservazione, dal 2015 al 2019. Disporre annualmente di indicatori confrontabili che descrivono la salute materna e neonatale in Europa è pertanto possibile oltre che prioritario per sostenere le politiche per la salute perinatale nei paesi aderenti al network Euro Peristat.

Fonte: Iss

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