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Martedì 18 SETTEMBRE 2012
Roma. L’istituto Regina Elena inaugura nuovo Day Hospital oncologico

A caratterizzare il nuovo reparto un open space, giardino, cercapersone per i pazienti, ambienti colorati e arredati secondo il Metodo Cromoambiente dell’architetto Paolo Brescia. “Maggior funzionalità e comfort per i pazienti e per gli operatori”, assicura il direttore Francesco Cognetti.

Ogni anno sono circa 30.000 i pazienti seguiti dal Dipartimento di Oncologia Medica, diretto da Francesco Cognetti, che eroga 200.000 prestazioni. Da oggi gli Istituti si dotano di un nuovo Day Hospital di Mq. 600, adiacente un area verde di Mq. 2000. Sono 24 le poltrone ergonomiche per le infusioni chemioterapiche distribuite in 2 ampi open space, dove è garantita comunque la privacy, cui si aggiungono 4 posti letto. Le 150 visite e le oltre 100 terapie quotidiane, che si articolano su 5 giorni dalle 8.00 alle 19.00, si effettuano ora in un area dove è stato curato ogni minimo particolare. Con tanto di “progetto cromatico” promosso dal direttore sanitario, Amalia Allocca, e realizzato dall’architetto Paolo Brescia di “Cromoambiente”.

“La nostra attività – spiega Cognetti – è molto intensa. I nuovi ambienti sono molto funzionali e confortevoli con ampi open space che consentono il monitoraggio continuo da parte degli operatori sugli ammalati. Anche dal punto di vista estetico, il gioco di colori è particolarmente piacevole e favorisce un approccio di massima serenità. “

“Con una architettura finalizzata all’umanizzazione delle cure,- sottolinea Allocca - abbiamo cercato di alleggerire l’intensità emotiva di pazienti e di operatori.”

Gli ambienti sono stati “colorati” ed arredati secondo il Metodo Cromoambiente dell’Arch. Paolo Brescia che spiega:  “La visione dinamica di giochi di colori e ottici se da una parte favorisce l’evasione degli utenti, dall’altra sostiene l’attenzione degli operatori.”

Gli ambienti sono caratterizzati da colori che facilitano la socializzazione, l’associazione d’idee con luoghi aperti oppure che aiutano a diminuire lo stress e la percezione olfattiva. I soffitti, bi o tricolori aiutano ad evadere e fantasticare con il pensiero, come pure i vari giochi ottici disseminati nei nuovi ambienti.

Ampie vetrate consentono la vista su un grande giardino ombreggiato che sarà ulteriormente attrezzato per i pazienti che lo popoleranno nelle belle giornate. L’area del Day Hospital è adiacente all’atrio principale degli Istituti, ciò insieme al giardino consente quindi ampi movimenti ai pazienti che vengono tutti dotati di un dispositivo “cercapersone” (donazione dell’associazione AMOC) che li avvisa quando è il loro turno di visita o di terapia.

“Questo nuovo spazio all’interno dell’Istituto – conclude Lucio Capurso, Direttore Generale IFO - è un ulteriore importante tassello che si inserisce nei nostri progetti di umanizzazione delle cure.”
 

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