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Lunedì 14 NOVEMBRE 2022
Gli infermieri del Regno Unito per la prima volta tutti in sciopero

Per la prima volta nella loro storia gli infermieri operanti in tutte le articolazioni del Nhs del Regno Unito sembrano ormai pronti a incorciare le braccia. A deciderlo saranno gli stessi infermieri che in questi giorni stanno votando per il sì allo sciopero. Le votazioni si chiuderanno il 30 novembre e si dà per certo che l'esito sarà per uno sciopero massiccio che paralizzerà la sanità britannica. Al centro della protesta il mancato aumento degli stipendi richiesto da tempo

Unite, il sindacato, che rappresenta 100.000 lavoratori in tutto il NHS, ha dichiarato che in 36 trust e organizzazioni del NHS in Inghilterra e Galles, si sta votando sul possibile sciopero, da effettuare nei primi giorni di gennaio 2023.

I membri che lavorano in prima linea nell'assistenza ai pazienti e nei servizi essenziali come i servizi trasfusionali e nei trapianti voteranno quanto prima sullo sciopero.

Le votazioni si chiuderanno prima di Natale. La segretaria generale di Unite, Sharon Graham, ha dichiarato: “I membri di Unite stanno ora combattendo per l'esistenza stessa del NHS. La schiacciante carenza di personale significa che la vita dei pazienti è ora a rischio. Dodici anni di tagli insensati hanno allontanato i lavoratori dal nostro servizio pubblico più importante, il NHS”.

Il nostro NHS è “sotto assedio”
“Il premier Rishi Sunak deve capire - ha detto ancora Granam - che il nostro servizio sanitario nazionale sta andando in rovina. Il prossimo giovedì, nel prepare il budget per il 2023 ha un'ultima possibilità, per fare il bene del SSN e dei suoi lavoratori: aumentare le risorse per il personale”.

Unite ha deciso di far votare i suoi membri, compresi quelli del servizio di ambulanza in Inghilterra, entro mercoledì 30 novembre. Il personale del SSN in Scozia ha già votato per lo sciopero.

"La retribuzione nel servizio sanitario nazionale è diventata ridicola", questo è il punto di vista degli infermieri britannici. Vogliono votare. Nel Regno Unito, per la prima volta, nella storia del Royal College of Nursing, il sindacato degli infermieri di molti ospedali e degli altri luoghi di cura del SSN, ha intrapreso un'azione sindacale nel periodo che precede il Natale perché non ne possono più. Hanno anche affermato che il personale infermieristico continuerà a fornire cure di emergenza durante gli scioperi.

La decisione arriva dopo che il governo ha rifiutato di aumentare la sua offerta di un aumento dal 4,5% al 5% dello stipendio, mentre l'inflazione è salita al 10,1%.

Unite non ci sta: “L'unica opzione è astenersi dal lavoro”
“Lo stato delle retribuzioni nel SSN è diventato francamente ridicolo. Nonostante i rischi e le vittime della pandemia, il governo sembra dare per scontata la nostra buona volontà. Semplicemente non ci ascoltano, e con la diminuzione del potere d'acquisto di ogni sterlina guadagnata duramente, l'unica opzione che abbiamo è lo sciopero”, dicono dal sindacato, aggiugendo: “Non vogliamo solo un aumento di stipendio per gli infermieri, vogliamo un aumento di stipendio equo che faccia fronte all’ inflazione, per tutti i colleghi indipendentemente dalla loro professione e dal grado di stipendio e l'aumento di stipendio del 5% non è sufficiente per mantenere un tenore di vita dignitoso. Non vogliamo cercarci un secondo lavoro extra”.

“Siamo preoccupati per l'impatto sulla già dubbia qualità delle cure che i pazienti stanno ricevendo - aggiungono - con i tagli ai servizi nell'ultimo decennio. Siamo stati gravemente sottopagati per anni. Occorrerebbe venire a trascorrere del tempo in reparto e vedere quanto lavoriamo duramente. Lo stress del lavoro, le esigenze del nostro tempo, il livello di responsabilità per la vita dei pazienti, sono diventati enormi in questi anni”.

Lo dimostrano le migliaia e migliaia di posti vacanti nel SSN. La retribuzione degli infermieri deve essere completamente rivalutata in quanto non è conforme al livello di responsabilità e ai compiti richiesti dal lavoro. I pazienti sono più malati, gli infermieri hanno avuto più responsabilità assegnate loro da quando sono state sviluppate le fasce salariali e non sono al passo con l’inflazione da tempo.

“Se qualche altro ruolo fosse stato sotto pressione, avrebbero agito molto tempo fa. Credo che sia perché siamo prevalentemente un servizio femminile, ci si aspetta che lo accettiamo e basta. Nel complesso ne abbiamo abbastanza- dice ancora Granam -. Ora ci sono così tanti problemi che stanno rendendo il lavoro dell’infermiere meno attraente e gli infermieri scioperano anche per i pazienti. Siamo al punto che non siamo in grado di prenderci cura in sicurezza e questo crea per noi un terribile disagio morale. Inoltre, la paga è ridicola per il carico di lavoro che facciamo. Abbiamo negoziato in buona fede per anni, ma siamo stati ignorati. Siamo davvero rimasti senza altra opzione che fare lo sciopero”.

“I paesi che pagano adeguatamente gli infermieri hanno tassi di burnout e posti vacanti molto inferiori. Le persone si affidano alle infermiere ogni singolo giorno: è sbalorditivo che veniamo trattati così”, aggiunge l'esponente di Unite.

“L'offerta retributiva non corrisponde all'inflazione e quindi non è un aumento. Le professioni che sono al fianco dei nostri cittadini più malati, che mettono al mondo le persone e che camminano accanto ai più emarginati e in difficoltà, vanno ai banchi alimentari per sopravvivere. È vergognoso”, dicono ancora.

Queste sono le voci che si levano dal mondo infermieristico e la preparazione dello sciopero galoppa velocemente.

Il governo conservatore di Sunak non può esimersi dal considerare il grido di dolore che sale dal mondo della sanità e nemmeno re Carlo potrà rimanere insensibile.

Grazia Labate
Ricercatrice in economia sanitaria già sottosegretaria alla sanità

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