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Mercoledì 09 NOVEMBRE 2022
L’appello dell’Anaao Toscana: “È emergenza pediatri: mancano” 

Per il sindacato dei medici: “Il progetto ‘Pronti bimbi’ è un segnale importante, ma i presidi permanenti restano fondamentali. L’istituzione della pediatria di famiglia, esperienza indubbiamente positiva, ha contribuito a generare la diffusa (ed errata) convinzione che i bambini possano essere visitati solo da medici specialisti in pediatria. Soprattutto nei ponti nel fine settimane, gli unici disponibili si trovano in ospedale”.

Appello del sindacato dei medici di Anaao Toscana sulla carenza di pediatri e sul ruolo dei presidi permanenti. Per il sindacato, si legge in una nota, “il progetto ‘Pronti bimbi’ è un segnale importante, ma i presidi permanenti restano fondamentali”.

“L’istituzione della pediatria di famiglia, esperienza indubbiamente positiva - afferma Anaao Toscana -, ha contribuito a generare la diffusa (ed errata) convinzione che i bambini possano essere visitati solo da medici specialisti in pediatria. Soprattutto nei ponti festivi e nei fine settimana, gli unici pediatri disponibili si trovano in ospedale e purtroppo tutti i genitori sono consapevoli di quanto possa essere difficoltoso, per affollamento e attese, un ingresso in ospedale. Per chi può permetterselo e in alternativa al servizio in ospedale, una visita a prezzi calmierati può tamponare una situazione che non necessita strettamente di accesso in pronto soccorso ma che potrebbe essere trattata tranquillamente sul territorio”.

“In Italia abbiamo il più alto numero di pediatri in Europa, ma purtroppo non sono sufficienti a coprire le due linee – ospedale e territorio - che a suo tempo furono lodevolmente previste - conclude la nota -. Un’esperienza che ci vede unici al mondo, molto bella ma che allo stato attuale mette in difficoltà sia l’assistenza sul territorio che quella in ospedale. In tutto questo le famiglie devono ricorrere a percorsi alternativi come quello proposto dalla Croce Viola che va a tamponare una carenza che non dovrebbe esistere, ma qualcosa di non ottimale è meglio che il nulla”.

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