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Sabato 29 OTTOBRE 2022
Covid. Su possibile stop a obbligo mascherine in ospedale i medici predicano prudenza

Il presidente Fnomceo Anelli: “La preoccupazione è che, non essendoci più una regola nazionale, i cittadini rimangano disorientati, e si sentano in diritto di contestare o non rispettare le disposizioni adottate nelle singole strutture”. Anaao: “Abbassare la guardia, ipotizzando di abolire l’obbligo delle mascherine negli ospedali, sarebbe un rischio”. Simeu: “Confidiamo nella saggezza del ministro Schillaci per mantenere utilizzo del Dip nelle strutture sanitarie”.

“Condividiamo l’auspicio del Governo e del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, teso a far tornare il Paese alla normalità. Sulle mascherine, tuttavia, chiediamo chiarezza: in questo momento sono ancora opportune disposizioni certe e uguali sul territorio, definite a livello centrale, per prevenire inutili incomprensioni con i cittadini”. A intervenire sulla riconferma o meno dell’obbligo delle mascherine nelle strutture sanitarie – il provvedimento scadrà il 31 ottobre - è oggi il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.

“Alleggerire le regole – spiega - in un contesto epidemiologico che lo rende possibile, significa anche ridurre, quella che l’Organizzazione mondiale della Sanità definisce la ‘pandemic fatigue’, la demotivazione a seguire i comportamenti protettivi utili. È quindi una scelta saggia sotto diversi punti di vista. Una scelta che, come ha detto lo stesso Ministro, va sempre portata avanti nel rispetto dei più fragili”.

“L’adozione delle mascherine nelle strutture sanitarie – aggiunge - è una misura che protegge i sanitari e i pazienti, soprattutto i più vulnerabili. È vero che, anche se l’obbligo dovesse decadere, i direttori sanitari, sentiti i medici competenti e i responsabili del servizio di prevenzione e protezione, potrebbero ugualmente decidere di mantenere la prescrizione. La preoccupazione è che, non essendoci più una regola nazionale, i cittadini rimangano disorientati, e si sentano in diritto di contestare o non rispettare le disposizioni adottate nelle singole strutture. Questo aumenterebbe sicuramente i fraintendimenti, e a farne le spese sarebbero i pazienti e gli operatori”.

“Uscire dalla fase dell’emergenza non significa abbassare la guardia – conclude Anelli – e siamo certi che il nuovo Governo e il Ministro Schillaci sapranno prendere le decisioni più giuste e opportune per governare questa fase con senso di responsabilità e con l’obiettivo della salute e sicurezza dei cittadini”.

Ancora più cauto il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Pierino Di Silverio: "L'epidemia da Covid-19 non è finita, anche se al momento la pressione ospedaliera è sotto controllo. Per questo, abbassare la guardia, ipotizzando di abolire l’obbligo delle mascherine negli ospedali, sarebbe un rischio che non possiamo correre anche perché proprio negli ospedali ci sono i soggetti più fragili e più a rischio. Non vorremmo rischiare di tornare potenziali untori seppur inconsapevoli. La vera emergenza piuttosto è la campagna vaccinale che occorre sia incrementata e sulla quale occorre spingere per evitare di rivivere momenti drammatici che ci hanno segnato profondamente e dei quali viviamo un amaro e doloroso ricordo. Almeno noi che operiamo sul campo".

Sul tema interviene anche la Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (Simeu) che in una nota dice di confidare "nella saggezza e nell’autorevolezza del Ministro e Collega Prof. Orazio Schillaci: l’attuale andamento della pandemia, benché imparagonabile rispetto a quanto vissuto due anni fa, esige il mantenimento di un elevato livello d’attenzione".

"La trasmissione virale - prosegue la Simeu - deve comunque essere fronteggiata, più che mai nei Pronto Soccorso, luoghi in cui patologie e fragilità si concentrano in una densità umana che non ha paragoni e che è essa stessa una drammatica emergenza che esige soluzioni, indipendentemente dalle problematiche strettamente correlate alla pandemia. Per questi motivi riteniamo vitale mantenere l’applicazione delle più elementari regole, quali l’utilizzo dei dispositivi individuali di protezione, nelle strutture della Medicina d’Emergenza Urgenza, a tutela dei pazienti e degli operatori".

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