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Gentile Direttore, La società che ha lanciato l’idea si propone come alternativa alle attese dal medico di famiglia, guardia medica e al pronto soccorso per quanto attiene ai codici bianchi, ad una tariffa definita in linea con l’importo del ticket. Tuttavia non è specificato che i cittadini che usufruiranno di questo servizio non riceveranno ricette spendibili nel SSN e quindi la ricaduta economica sui pazienti sarà molto più rilevante rispetto ai 20 euro della visita. Se mi reco per una tonsillite al massimo mi toccherà aggiungere più o meno 10 euro per un antibiotico, ma se mi reco per un sintomo un po' più complesso, tipo una colica addominale, un dolore al ginocchio o altro che richieda qualche accertamento, dovrò pagare anche gli esami strumentali necessari per arrivare alla diagnosi. E’ chiaro che il servizio offerto non può essere definito come “medici di famiglia a pagamento” e bene ha fatto l’Ordine dei Medici di Treviso a sottolinearlo affermando che il ruolo professionale del medico di base e della continuità assistenziale sono normati e definiti dalla legge e che i cittadini devono saperlo con chiarezza. Tuttavia, data la carenza dei mmg specie in certe zone, è probabile che l’iniziativa riscuota un certo successo. Quello che preoccupa è questa ulteriore deriva della sanità verso il privato che in questo caso è ancora più grave perché toglie ai cittadini dei servizi basilari essenziali alla salute del singolo, della famiglia e della comunità. La sanità sta diventando sempre più appannaggio di pochi e dover pagare per prestazioni essenziali come curarsi una faringite, una bronchite, una gastroenterite vuol dire rendere manifesto che il sistema universalistico sta saltando e che l’art. 32 della Costituzione sta perdendo senso e valore. A fronte della nascita di questi centri (finora solo in un paese del trevigiano ma non dubito che possano prendere piede anche in alte parti) la politica dovrebbe fare delle riflessioni e studiare delle soluzioni se non vogliamo vedere definitivamente scomparire il nostro SSN. Bisogna far tornare bello e attraente il lavoro del mmg, un lavoro ormai caricato all’inverosimile da aspetti amministrativi e burocratici che schiacciano i medici che lavorano da anni portandoli a ritirarsi dalla professione anzitempo e allontanando i giovani che preferiscono fare altro o andare all’estero dove la pressione burocratica è inferiore. Ci si impiega circa 10 anni, post maturità, per arrivare a fare i medici: possibile che tutto questo studio possa servire in massima parte a compilare carte? Dove è finito il ragionamento clinico, la visita medica, il rapporto medico paziente? Il lavoro del medico di famiglia è stato svilito dei suoi aspetti più belli: la relazione con i propri pazienti, il legame con le loro famiglia dalla nascita alla morte, l’essere il punto di riferimento per qualsiasi problema di salute …I tanti compiti amministrativi/ burocratici che ci sono stati rifilati negli anni, ogni anno sempre di più, hanno eroso il nostro tempo e hanno intaccato il rapporto medico paziente rendendolo più difficile e contenzioso. Questa professione è diventata troppo pesante e molto poco attraente, le spese di gestione degli ambulatori stanno erodendo sempre più le retribuzioni ferme da anni e la qualità della vita è divenuta pessima. Perché i giovani dovrebbero scegliere tutto questo? Prima la politica se ne renderà conto e prima forse sarà possibile invertire la tendenza e salvare uno dei servizi che hanno reso il nostro SSN universalistico, ugualitario ed equo. Onella Mancin
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Martedì 25 OTTOBRE 2022
“L’inganno” del medico di famiglia a pagamento
la mancanza di medici di famiglia nel nord est sta cominciando ad essere un problema rilevante al punto da interessare il “ mercato”. E’ di questi giorni infatti la notizia che a Treviso è sorto il servizio privato “Centri prime cure” dove i cittadini rimasti sfortunatamente senza medico di base si possono rivolgere al modico costo di 20 euro alla visita.
Medico di medicina generale
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