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Preoccupano i due nuovi oneri previsti dall’INPS e dal ministero della Salute e sale la protesta della Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu che fa appello al prossimo Governo e al futuro ministro della Salute, affinché si modifichino i provvedimenti. “Il primo (circolare 3574 del 1° ottobre) - spiega Francesco Esposito, segretario nazionale Fismu - riguarda la procedura per l’invalidità Inps e prevede che siano anche i medici di famiglia a inviare i referti (previa la scansione del documento) su richiesta del cittadino. Il secondo (circolare del ministero della Salute) sulla vigilanza dei dispositivi medici prevede che sarà anche il medico di famiglia (su segnalazione del paziente) che dovrà comunicare (entro 10 giorni) eventuali incidenti gravi degli strumenti”. “In una fase di grave crisi per la medicina generale e di famiglia - continua - questo tipo di provvedimenti creano ancora più disagio e preoccupazione. I medici devono fare i medici, non scannerizzare referti e inviarli per email all’Inps. Sono tutti oneri impropri, burocratici, che fanno perdere tempo prezioso alla clinica. Alla cura dei nostri pazienti. È incomprensibile come si possano ipotizzare e varare circolari come questa, oltretutto nel pieno delle incertezze sul ‘misterioso’ funzionamento delle Case di Comunità. Incredibile. Al nuovo ministro della Salute - conclude Esposito - chiediamo la revoca intanto di questi oneri burocratici, e, più in generale, una sburocratizzazione del lavoro medico. Altrimenti protesteremo in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali del settore, fino alla disobbedienza”
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Martedì 18 OTTOBRE 2022
Procedure invalidità e vigilanza dispositivi medici a carico dei Mmg. Esposito (Fismu): “Il nuovo Governo cancelli gli obblighi ”
Dall’Inps e dal Ministero della Salute, arrivano ulteriori oneri impropri e burocratici, denuncia la Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-Fismu: “Serve una loro revoca e una sburocratizzazione del lavoro medico. Altrimenti protesteremo in modo unitario con tutte le altre sigle sindacali del settore, fino alla disobbedienza”
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