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Si è chiuso il XIX Congresso nazionale dell’Associazione Luca Coscioni. L’appuntamento annuale aveva come titolo “Per la vita”, patrocinato dall’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e dal Comune di Modena, ha confermato Marco Cappato nel ruolo di Tesoriere e come Segretario Nazionale l’Avv.Filomena Gallo, avvocato cassazionista e coordinatore del collegio di difesa, tra gli altri, nei procedimenti giudiziari con al centro le disobbedienze civili di Cappato, il caso Federico Carboni - il primo suicidio medicalmente assistito - e le azioni contro le discriminazioni in materia di diritto alle cure, fecondazione assistita, aborto, gestazione per altri e disabilità. L’ultimo anno, si legge in una nota dell'Associazione, “verrà ricordato anche per le vittorie nei tribunali per il diritto al suicidio assistito di Mario, Antonio, Fabio Ridolfi e Stefano Gheller ( l’azione sul fine vita proseguirà col processo Cappato/Elena Altamira, per allargare il diritto al suicidio assistito alle persone discriminate dall’attuale sentenza della Corte Costituzionale)” e per il “memorabile successo delle campagne di raccolta firme sui referendum Eutanasia e Cannabis, che in tre mesi han raccolto 2 milioni di adesioni, prima della sentenza politica con la quale la Corte costituzionale presieduta da Amato ha negato agli elettori la possibilità di decidere”. Al termine del Congresso l’associazione Luca Coscioni ha annunciato gli obiettivi politici del 2023, da perseguire anche con lo strumento della disobbedienza civile, azioni nei tribunali e proposte di legge popolari anche grazie all’avvento della storica conquista della piattaforma per la firma digitale.
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Lunedì 17 OTTOBRE 2022
Ass. Luca Coscioni conferma Gallo segretario e Cappato tesoriere: “Anche con la nuova maggioranza, sui diritti civili ci sostituiremo allo Stato con disobbedienze civili”
Il Professor Michele De Luca, Mina Welby e Marco Gentili co-presidenti della realtà internazionale attiva su diritti e libertà civili. Definiti gli obiettivi politici 2023 sul Diritto alla salute e a tutela delle libertà civili, tema Fine vita, Aborto, Fecondazione Assistita, Gravidanza solidale per altri, Disabilità, cura e assistenza, Scienza e Ricerca. LA MOZIONE GENERALE.
Confermati anche i co-presidenti: il Professor Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia e punto di riferimento nazionale sul tema della ricerca scientifica sulle malattie rare; Mina Welby, moglie di Piergiorgio di cui da 15 anni porta avanti le battaglie per il diritto all’autodeterminazione arrivando a rischiare 15 anni di reclusione, poi assolta, per l’assistenza al suicidio assistito in Svizzera offerta a Davide Trentini; Marco Gentili, attivista politico malato di SLA che attraverso il sintetizzatore vocale grazie a cui si esprime è diventato punto di riferimento delle battaglie per i diritti delle persone con disabilità, sul fine vita e decisivo per la storica conquista del diritto al voto con la firma digitale nei referendum.
“Il nostro Congresso - sottoliena la nota dell'Associaizone - si è intitolato “Per la vita” perché vogliamo riappropriarci di un’espressione spesso abusata e ingiustamente monopolizzata da politici appartenenti a organizzazioni e associazioni sedicenti “pro life”, il cui obiettivo non è certo quello di affermare libertà per la vita delle persone, ma piuttosto quello di impedire e limitare l’estensione dei diritti a chi oggi è escluso, discriminato. In particolare alle nuove forme di genitorialità, alla possibilità di accedere alle tecniche di fecondazione assistita a tutti coloro che ne hanno bisogno, penso alla possibilità di autodeterminarsi rispetto alle scelte riproduttive, penso agli ostacoli irrazionali, senza motivazione alcuna, che un malato deve affrontare sul diritto alla cura all’assistenza, ad accedere ai benefici della scienza, alla ricerca, e al rispetto delle scelte di vita e di affermazione dei diritti politici. Conosciamo bene quali siano le posizioni sui nostri temi proposti della maggioranza. Quel che è certo è che non tralasceremo alcuna possibilità di incidere sul discorso pubblico e di operare le modifiche legislative relative a quanto ci occupa da 20 anni, attivando anche le giurisdizioni sovranazionali, le disobbedienze civili, i ricorsi giudiziari e l’attivazione della democrazia. Ci auguriamo che almeno di disabilità e scienza si possano comunque compiere passi avanti anche nelle istituzioni”.
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