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Mercoledì 07 SETTEMBRE 2022
Grave incendio a San Giuliano Milanese. Gli esperti: “Rischi elevati per l’uomo”
È scoppiato questa mattina nello stabilimento Nitrolchimica, dove stanno bruciando migliaia di litri di solventi e ci sono anche alcuni feriti tra le maestranze, uno grave. La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) spiega: “Includono alcune delle sostanze più tossiche in assoluto in quanto corrosive, irritanti, sensibilizzanti/allergizzanti, mutagene e persino tossiche per l’apparato riproduttivo, teratogene”.
“Esistono pericoli per l’apparato respiratorio e riproduttivo se le sostanze tossiche presenti nei solventi vengono inalate ed entrano in contatto con pelle, occhi e mucose”. La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) sta seguendo “con molta attenzione” l’evolversi dell’incendio divampato questa mattina nello stabilimento Nitrolchimica di San Giuliano Milanese, dove stanno bruciando migliaia di litri di solventi e ci sono anche alcuni feriti tra le maestranze, uno grave.
“Si tratta di sostanze classificate come pericolose per la salute e per l’ambiente a causa delle loro caratteristiche chimico-fisiche e tossicologiche- spiega alla Dire il presidente Sima, Alessandro Miani-. I solventi includono alcune delle sostanze più tossiche in assoluto in quanto corrosive, irritanti, sensibilizzanti/allergizzanti, mutagene e persino tossiche per l’apparato riproduttivo (teratogene, in termine tecnico). L’incendio in atto sta liberando una serie di composti organici volatili che possono nuocere alla nostra salute se inalati o anche semplicemente venendo a contatto con la pelle, gli occhi o le mucose”.
“Purtroppo- prosegue Miani- non abbiamo grandi mezzi per difenderci dalla dispersione in forma gassosa di questi composti, che legandosi al particolato atmosferico di più piccole dimensioni, vale a dire più piccolo del PM 2.5, possono raggiungere gli alveoli polmonari penetrando in profondità nell’apparato respiratorio, in parte fissandovisi per dare luogo a un successivo assorbimento sistemico nella circolazione sanguigna ed in parte venendo fortunatamente espulsa con l’espirazione. Naturalmente il pericolo dipende dalla concentrazione delle sostanze, che in questo caso potrebbe essere molto elevata in assenza di venti, ma anche dalla durata dell’esposizione. È per questo che bisogna stare lontani dall’area in questione e dalle zone di diffusione delle colonne di fumo in atto, o mantenere le finestre chiuse nel caso in cui si sia costretti a restare nelle proprie abitazioni nel territorio oggetto dell’emergenza, in attesa che il rischio di esposizione continuativa sia interrotto dalla qualificata operazione dei vigili del fuoco al lavoro. In seguito, sarà possibile valutare la penetrazione nel suolo e nelle falde acquifere- conclude- in esito alle analisi di ARPA per eventuali effetti di contaminazione ambientale”.
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