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Mercoledì 07 SETTEMBRE 2022
La sanità nei programmi elettorali? Più facile parlare d’altro

Analizzando i programmi elettorali delle diverse coalizioni, emerge in generale una certa sciatteria nel delineare gli orientamenti strategici delle politiche sanitarie che verranno. Ma sono convinta che questa apparente carenza nei programmi elettorali non dipenda dalla cecità della classe politica attuale, quanto piuttosto dalla volontà di puntare su argomenti meno complessi che hanno sicuramente maggiore presa sull’elettorato

La crisi energetica non è l’unica emergenza destinata ad aggravarsi a partire dal prossimo autunno. La maggiore incidenza delle bollette sul portafoglio degli italiani, infatti, avrà ricadute significative anche sul tasso di povertà sanitaria nel nostro Paese, determinando un aumento del numero di persone impossibilitate ad acquistare i medicinali di cui hanno bisogno.

D’altro canto, le forze politiche impegnate in questa anomala campagna elettorale non sembrano aver così chiaro che la sanità rappresenterà uno dei principali banchi di prova del prossimo Governo. O, almeno, se pure ne sono consapevoli, non sembrano voler puntare su questi temi per orientare le scelte di voto degli elettori. Analizzando i programmi elettorali delle diverse coalizioni, emerge in generale una certa sciatteria nel delineare gli orientamenti strategici delle politiche sanitarie che verranno.

Eppure, stiamo faticosamente uscendo da una gravissima pandemia che ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario e non ha lasciato adito a dubbi, se mai ce ne fossero stati, su quanto la qualità della salute di una nazione ne influenzi anche la sua economia e le prospettive di crescita e di sviluppo.

Ma sono convinta che questa apparente carenza nei programmi elettorali non dipenda dalla cecità della classe politica attuale, quanto piuttosto dalla volontà di puntare su argomenti meno complessi che hanno sicuramente maggiore presa sull’elettorato. Posso comprendere il perché di questa scelta, specie nel corso di una campagna elettorale complicata come questa, ma non la giustifico, poiché testimonia l’assoluta mancanza di una visione lungimirante.

Una visione che permetta di individuare percorsi di miglioramento complessivo del nostro Servizio Sanitario Nazionale sulla base di un’analisi rigorosa degli attuali punti di forza e di debolezza del sistema, delle minacce da scongiurare e delle opportunità da cogliere in uno scenario incerto e mutevole come quello che oggi si viene a delineare.

In sostanza, l’impressione generale è che la politica sia troppo impegnata a guardarsi l’ombelico e si perda il quadro d’insieme. Un esempio su tutti: i diversi schieramenti appaiano concentrarsi unicamente su come destinare, nel breve periodo, i fondi resi disponibili dal PNRR per creare nuove infrastrutture, sicuramente indispensabili, ma che necessitano di essere strutturate secondo indicatori che prevedano il corretto impiego anche del capitale umano, poiché rischierebbero di non rispondere ai bisogni del territorio se non venissero pensate in una logica sistemica che comprenda anche questo aspetto.

Nello specifico, guardando ai programmi elettorali, ciò che salta immediatamente agli occhi sono innanzitutto alcune grandi assenze del tutto ingiustificate:

In vista delle prossime elezioni politiche, Fondazione The Bridge, soggetto indipendente e senza scopo di lucro, che ha come obiettivo la tutela del diritto inalienabile alla salute, manterrà una posizione assolutamente super partes e guarderà con incondizionata obiettività alle proposte in materia di sanità che le diverse coalizioni stanno veicolando.

Il nostro ruolo sarà dunque quello di stimolare il dibattito politico su quei nodi che ci sembrano cruciali e che devono essere sciolti subito, se vogliamo costruire la sanità del futuro. Siamo dunque pronti a non risparmiare stoccate, ma lo faremo perseguendo la visione pluralista che da sempre contraddistingue l’operato di Fondazione The Bridge, al di fuori da qualsiasi logica di appartenenza partitica e guardando esclusivamente ai contenuti.   
Rosaria Iardino
Presidente di Fondazione The Bridge

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