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Lunedì 05 SETTEMBRE 2022
Cure domiciliari del Covid-19. Una voce fuori dal coro



Carissimo Direttore,
ho letto con grande interesse lo studio del Mario Negri sulle cure domiciliari del Covid-19 lieve/moderato come una possibilità per impedire la progressione a forme gravi con grande risalto sui media Italiani ma non su quelli esteri. Io sono un MMG che si è speso moltissimo durante la pandemia trattando a domicilio i pazienti con Covid-19 dalla diagnosi precoce, con tamponi rapidi a tutti i sintomatici, alle cure con FANS, Paracetamolo o astensione a seconda dei casi, ma solo per alleviare i sintomi ed ora gli antivirali secondo indicazioni.

Da oltre un anno non ho avuto ricoveri e morti per Covid-19. Nello studio si citano studi sperimentali, nozioni di fisiopatologia e studi osservazionali su piccoli numeri. Per esempio i due studi osservazionali Italiani effettuati da MMG riguardano una popolazione di 90 e 216 pazienti con Covid-19 lieve/moderato in cui si è avuto una riduzione dei ricoveri e delle spese di oltre il 90%, ma, si afferma che “saranno necessari futuri studi randomizzati per consolidare questi risultati osservazionali positivi”.

Forse era meglio metterlo tra le conclusioni che la gran parte dei Medici legge saltando l’intero studio. Le conclusioni dicono il contrario e cioè “i nostri studi e altri studi osservazionali indicano che la terapia antinfiammatoria, in particolare i FANS, è fondamentale per la gestione dei pazienti ambulatoriali con i primi sintomi di COVID-19, poiché l'attenuazione di questi sintomi protegge dalla progressione verso una malattia più grave che alla fine potrebbe richiedere il ricovero, gravando enormemente sul sistema ospedaliero”.

Questo lo trovo fuorviante perché mancano studi robusti, leggi RCT, a suffragio di questa ipotesi. L’unico RCT che ho trovato su PubMed riguarda il Naprossene nei pazienti ricoverati migliorando la tosse e la mancanza di respiro. Un altro problema rigurda i FANS citati nell’algoritmo. Va bene per ibuprofene e ASA ma nimesulide e celecoxib non hanno indicazioni in scheda tecnica per i sintomi influenzali quindi sarebbero off label con tutto quello che comporta. Insomma mi sembra di vedere un déjà-vu visto con i sostenitori della idrossiclorochina scomodando anche il TAR e poi si è visto che fine ha fatto.

Concludo. Secondo il mio modesto parere la gestione domiciliare dovrebbe concentrarsi sul convincere i pazienti a vaccinarsi, io ho fatto anche la quarta dose, seguire i pazienti anche a domicilio, se serve, con controllo dei parametri vitali, temperatura, frequenza cardiaca, pressione arteriosa, frequenza respiratoria e saturimetria, mattino e sera. 
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa il Prof. Silvio Garattini.

Clementino Stefanetti
MMG

Bibliografia
1.Home as the new frontier for the treatment of COVID-19: the case for anti-inflammatory agents. Lancet Infect Dis. 2022 Aug 25.  www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9411261
2.Efficacy of naproxen in the management of patients hospitalized with COVID-19 infection: A randomized, double-blind, placebo-controlled, clinical trial. Diabetes Metab Syndr. 2021.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34700294
3.NSAIDs and COVID-19: A Systematic Review and Meta-analysis
Drug Saf. 2021 Sep. www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8327046
4.The effects of aspirin on the outcome of COVID-19: A systematic review and meta-analysis. Clin Epidemiol Glob Health. 2021 October-December; 12. www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC8556685

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