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Giovedì 01 SETTEMBRE 2022
Nuoro. Finisce in Procura la situazione del San Francesco. Cannas: “Non è a rischio sicurezza, ma urgono soluzioni straordinarie”
Per oltre 110 professionisti, tra dirigenti medici, sanitari ed altri operatori del presidio San Francesco, la grave condizione in cui versa l'ospedale può compromettere la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Soddu: “E’ risentita la mancanza di medici e infermieri, chiediamo che vengano garantiti i livelli di risorse umane previste”
L’ospedale San Francesco di Nuoro versa in condizioni critiche, tanto che alla popolazione del centro Sardegna non sarebbero “più garantiti i livelli essenziali di assistenza”: situazione questa che potrebbe far ravvisare “profili di illiceità”. Con questa motivazione oltre 110 professionisti, tra dirigenti medici, sanitari ed altri operatori del presidio, hanno depositato qualche giorno fa un esposto alla Procura della Repubblica di Nuoro chiedendo “un tempestivo intervento”.
Tra le criticità maggiormente sofferte, il personale del presidio e firmatario dell’esposto, che ha peraltro messo per conoscenza il sindaco Andrea Soddu, la presidente della conferenza territoriale socio sanitaria dell'Assl di Nuoro Silvia Cadeddu, il prefetto Luca Rotondi, l’ispettorato del lavoro, l’assessore Mario Nieddu e il governatore Christian Solinas, cita:
- “la ‘chiusura delle UUOO di Chirurgia Generale, di Ortopedia/Traumatologia e di Urologia, con la conseguente necessità di trasferire in altri presidi i pazienti di competenza, anche con patologie tempo-dipendenti, con rischio di decesso o complicanze gravi nell'attesa del trattamento diagnostico-terapeutico definitivo’”;
- “la mancanza H 24 (anche in pronta disponibilità) di servizi essenziali quali l’Endoscopia Digestiva e la Radiologia Interventistica, per la diagnosi e la terapia di patologie acute gravi (Ictus, politrauma, sanguinamento gastro-intestinale)”;
- “la mancanza di un chiaro percorso, formalizzato con le altre Aziende Sanitarie, al fine di una rapida presa in carico dei pazienti (dal Pronto Soccorso e altre Unità Operative) che non possono essere trattati nel nosocomio del San Francesco”;
- “gli organici sottodimensionati in tutte le UUOO e Servizi, che determinano in tutti i Professionisti una condizione di stress-lavoro correlato e rischio medico-legale non più accettabili”.
Sentito da Quotidiano Sanità, il Sindaco di Nuoro Andrea Soddu spiega: “La situazione della sanità territoriale nelle zone interne e in provincia di Nuoro, nel distretto della asl 3 e la situazione degli ospedali del distretto stesso, è veramente disastrosa dal punto di vista della mancanza di medici, a partire dai MMG, di pediatri, di infermieri, e di primari ospedalieri. Pertanto noi chiediamo che vengano garantiti i livelli di risorse umane previste dalle programmazioni della rete ospedaliera”.
“Questo è assolutamente necessario - prosegue il primo cittadino - e si può fare e si deve fare o attraverso una ridistribuzione dei medici presenti in Sardegna, oppure mediante l’assunzione di nuovi medici da ovunque essi provengano. Ma questo deve essere fatto subito, perché andando avanti così si arriverà davvero alla mancata possibilità di dare risposte ai bisogni di salute della popolazione, e questo ci preoccupa. Inoltre sarà causa di un ulteriore spopolamento, denatalità, impoverimento di queste zone dell’interno di un territorio importante geograficamente, storicamente e culturalmente, del cuore della Sardegna”.
Quotidiano Sanità ha approfondito la questione e ha contattato direttamente il Direttore generale della Asl 3, Paolo Cannas, che ha spiegato: “Proprio in occasione del recentissimo incontro con le Organizzazioni sindacali dei medici e veterinari abbiamo parlato delle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) nel Nuorese e del ruolo centrale che ha l'Ospedale San Francesco nel progetto strategico aziendale. In proposito, ho accennato di aver avviato formalmente la procedura perché la Regione Sardegna riconosca 105 posti letto in più di RSA, rispetto agli attuali 40 (oltre ad ulteriori 20 per i quali l'assessorato alla sanità ha già dato parere di compatibilità e funzionalità favorevoli) tutti dislocati nella moderna struttura di Macomer, con una procedura che consentirà di avere questi 105 posti in tempi relativamente brevi. Ciò porterà ad un rilancio del servizio sul territorio perché permetterebbe di ridurre considerevolmente tutti quei ricoveri impropri di pazienti anziani cronici (chiaramente non si parla di acuti), soprattutto nei reparti di Medicina e di Geriatria, da sempre congestionati per questo motivo”.
“Abbiamo inoltre parlato della condivisione della centralità del progetto "Ospedale per Nuoro" – sottolinea Cannas - , sostenendo fortemente che l'Ospedale San Francesco debba rivendicare il suo ruolo di ospedale Dipartimento Emergenza ed Accettazione I livello (DEA), con la salvaguardia ed il rilancio di tutte le specialità costruite nel corso del tempo per rispondere ai reali fabbisogni sanitari che coinvolgono la popolazione del Nuorese e non solo. Ma anche del rilancio della contrattazione sindacale, con l’abbozzo di un accordo sulla modalità di distribuzione delle Risorse Aggiuntive Regionali per il triennio 2021-2023, che dovrebbero incentivare non poco l’arrivo di professionalità in quelle realtà sanitarie particolarmente bisognose di rinforzi. Ancora, sull'impostazione della graduazione delle funzioni (ovvero gli incarichi per tutti i dirigenti), si è stabilito che sarà condivisa, entro la prossima settimana (massimo 10 giorni), una bozza di regolamento per una per una definizione della micro-organizzazione aziendale, in attesa che siano emanate dalla Regione le linee guida per gli atti aziendali delle aziende sanitarie e procedere così al completamento della definizione degli assetti aziendali. Ho poi accennato all’espletamento dei concorsi per i primari ed altre iniziative che potranno supportare l'Asl n. 3 nell'attività di "scouting", di nuove professionalità mediche disposte a investire nella propria carriera a Nuoro”.
“Nel contempo – puntualizza il numero uno della Asl 3 -, stiamo riprendendo gradualmente le attività di tutte quelle prestazioni sanitarie temporaneamente sospese per le note criticità del personale. A partire dal 05/09/2022, presso l’Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia verranno ripristinate le prestazioni (il lunedì) di Colposcopia al servizio dello screening di secondo livello nella prevenzione e diagnosi precoce dei tumori dell’utero; riprende il servizio di ambulatorio ostetrico-ginecologico (il martedì e venerdì con orario 8.00-14.00), comprese le ecografie ostetriche di II livello, nonché la diagnosi prenatale con la translucenza nucale (il mercoledì). Da tenere presente che l’UO di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale San Francesco continua a farsi carico anche dell’utenza dell’Ogliastra, considerata la persistenza della chiusura del punto nascita di Lanusei, che risale a prima dell’estate”.
“Per quanto riguarda il reparto di Chirurgia – prosegue il direttore -, dalla scorsa settimana ha ripreso l’attività di consulenza al pronto soccorso ed ai reparti ospedalieri e, gradualmente, si intende ritornare alla normalità. Si riparte dunque con gli interventi oncologici programmati che saranno effettuati a partire dal prossimo lunedì 5 settembre. Inoltre, a partire dal 1 settembre, sarà ufficialmente riaperta l’attività dell’Unità Operativa Complessa di Urologia, mentre la Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia riaprirà martedì 6 settembre”.
“Non solo l’attività dell’Ospedale San Francesco sta tornano quindi, gradualmente, a pieno regime, ma già dalle prossime settimane contiamo di apportare importanti innovazioni, di cui presto daremo notizia, che contribuiranno al suo rilancio come DEA di I livello. Stiamo lavorando per fare il massimo possibile con le risorse che abbiamo. Il reclutamento del personale dipende da Ares Sardegna che utilizza regole nazionali e regionali, ed alla Asl 3 spetta individuare il fabbisogno e massimizzare le risorse che gli vengono fornite, cosa che ha fatto e sta facendo. In ogni caso l’ospedale San Francesco non è a rischio sicurezza, ma perché rimanga sicuro e recuperi le risorse di cui necessita per potenziare i servizi oggi a rischio, occorre trovare anche ulteriori soluzioni straordinarie”, conclude Cannas.
Elisabetta Caredda
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