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Venerdì 29 LUGLIO 2022
Salute mentale. Dalla Regione 5 milioni di euro per superare la contenzione, percorsi alternativi alle Rems e presa in carico dell’adolescente

I fondi provengono dal ministero della Salute. I primi due obiettivi richiamano direttamente le linee guida individuate dal ministero con un’intesa sottoscritta con le Regioni: superare il ricorso alla contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale e prevedere percorsi innovativi alternativi ai ricoveri nelle Rems. Il terzo obiettivo è stato direttamente indicato dalla Regione e riguarda minori e adolescenti.

Rendere migliore la qualità della vita delle persone che si rivolgono ai servizi di salute mentale. Specialmente oggi, che sono emerse nuove esigenze legate all’emergenza sanitaria innescata dalla pandemia da covid-19.

Per questo la Giunta regionale dell’Emilia-Romgna ha recentemente stanziato oltre 5 milioni per finanziare diversi progetti volti a potenziare i servizi rivolti ai cittadini seguiti dai servizi di salute mentale. I fondi provengono dal ministero della Salute che richiede che i progetti siano conclusi entro il 30 giugno 2023.
I primi due obiettivi richiamano direttamente le linee guida individuate dal ministero con un'intesa sottoscritta con le Regioni: superare il ricorso alla contenzione meccanica in tutti i luoghi di cura della salute mentale (in Emilia-Romagna diminuito comunque in 10 anni del 75,9%) e prevedere percorsi innovativi alternativi ai ricoveri nelle Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, cioè le strutture sanitarie destinate gli autori di reato affetti da disturbi mentali, che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari).

Il terzo obiettivo è stato direttamente indicato dalla Regione che lo ha individuato tra le criticità da risolvere: sostenere e curare preadolescenti e adolescenti con problematiche psicopatologiche.

Secondo il parere dell'assessorato regionale alle Politiche per la salute, “si tratta di ripensare a fondo la cura delle persone affette da disturbi mentali, abbandonando progressivamente strumenti come la contenzione meccanica o il ricovero e intercettando in anticipo i bisogni dei pazienti, già dalla preadolescenza”.

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