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Lunedì 25 LUGLIO 2022
Salute detenuti. Cuccu (Idea Sardegna) sollecita la Regione sull’attivazione di reparti ospedalieri dedicati
Le istanze dei Sindacati di Polizia penitenziaria sui problemi relativi all’assenza di camere di sicurezza ospedaliere dedite alle visite o ricoveri dei detenuti persistono e continuano a trovare voce in Consiglio regionale. Cuccu: “Si intervenga in tempi congrui affinché sia preservata la riservatezza dei pazienti e degli stessi detenuti, e sia consentita agli istituti di pena una migliore gestione delle forze appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria”
Persiste la richiesta alla Regione di attivazione di reparti ospedalieri detentivi dedicati alla salute dei detenuti. Già, nel mese di marzo di questo anno, su questa criticità segnalata dai sindacati della polizia penitenziaria si era fatto portavoce il vice capogruppo dei Riformatori Michele Cossa. Al collega di Consiglio gli fa seguito oggi, su nuova istanza dei sindacati del comparto penitenziario, la Segretaria della commissione Salute Carla Cuccu (Idea Sardegna) che già nell’aprile 2020, in piena emergenza epidemiologica da Covid-19, aveva sollevato il problema relativo all’assistenza sanitaria penitenziaria e richiesto interventi mirati.
“Per la sicurezza degli agenti di Polizia penitenziaria, dei medici e pazienti, e degli stessi detenuti – spiega a Quotidiano Sanità la consigliera -, è indispensabile che almeno nei principali ospedali sardi sia prevista una camera di sicurezza riservata agli stessi detenuti che, accompagnati dagli agenti, devono sottoporsi a visite mediche; allo stato attuale infatti, nei reparti, in mancanza di stanze di sicurezza dedicate, i detenuti sono in continuo contatto con il personale sanitario ed i pazienti con tutti i rischi che ne conseguono”.
“Occorre infatti che sia garantita la massima sicurezza quando i detenuti vengono portati nelle strutture pubbliche – prosegue la Segretaria -, perché i sindacati riferiscono anche di tentativi di suicidio e di evasione proprio in occasione delle visite negli ospedali. Un piantonamento oggi richiede fino a 10 unità di agenti al giorno, e ciò determina un forte disagio organizzativo per il carcere di appartenenza. Ovviamente sono assolutamente convinta che il Servizio sanitario sia chiamato a garantire alle persone in stato di detenzione lo stesso diritto alla salute al pari dei cittadini in stato di libertà”.
“Ecco perché rinnovo il mio appello nuovamente all’assessore alla Sanità ad intervenire affinché sia preservata la riservatezza dei pazienti e degli stessi detenuti, e sia consentita agli istituti di pena una migliore gestione delle forze appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria. Una importante istanza quella del Sindacati del suddetto comparto più volte segnalata in Consiglio nel corso della legislatura, che ha pienamente diritto a trovare comprensione e concretezza. Negli interventi strutturali dei reparti e presidi che si stanno attuando, è necessario dare anche a loro risposte in tempi congrui”, conclude Cuccu.
Elisabetta Caredda
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