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“Nel mondo, la minaccia rappresentata dalla diffusione di ceppi resistenti del fungo C. auris continua ad aggravarsi. Infatti, C. auris è resistente ai trattamenti antimicotici di uso comune, inclusi azoli, echinocandine e polieni, e agli usuali prodotti antifungini per la pulizia delle superfici. Inoltre, è difficile da diagnosticare mediante i metodi di laboratorio standard, che facilmente inducono a errori di identificazione e conseguente gestione inappropriata dei casi di infezione o colonizzazione”. È quanto si legge in una circolare del Ministero della Salute in cui si evidenzia come “negli Stati Uniti, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) informano che i casi clinici, sia probabili che confermati, sono stati circa 1.400, mentre attività di screening specifico hanno identificato circa 4.000 casi di colonizzazione (aggiornamento disponibile fino al dicembre 2021 e al febbraio 2022, rispettivamente). Nella letteratura scientifica recente, si riscontrano casi identificati anche nei paesi a oriente (Cina, Libano, Taiwan). In Europa, la sorveglianza della resistenza antimicotica per gli isolati di Candida spp. è frammentata ed eterogenea, comportando ritardi nell'applicazione degli interventi di prevenzione e controllo appropriati. In Italia, dal 2019, sono stati descritti e/o notificati sia casi importati che casi autoctoni di colonizzazione o infezione, per un totale di circa trecento casi, identificati nelle regioni Liguria, Emilia-Romagna e Veneto”. Il Ministero specifica come la “C. auris si sta rapidamente diffondendo in tutte le strutture sanitarie a livello globale e, pertanto, è necessario applicare le misure di prevenzione e controllo specifiche riportate nella circolare dello scrivente Ministero 0019275-05/06/2020-DGPRE-DGPRE-P e successive, formulare gli approcci terapeutici appropriati, e monitorare i casi e la virulenza dei ceppi isolati. In particolare, i pazienti immunocompromessi, ospedalizzati, che hanno subito un trapianto d'organo o diabetici, con uso di cateteri, in trattamento con agenti immunosoppressivi o farmaci antibiotici, con degenze prolungate, sono vulnerabili all’infezione o alla colonizzazione da C. auris”. In considerazione di questa allerta, sia nazionale che internazionale, il Ministero ha provveduto alla nomina del Laboratorio Nazionale di Riferimento per la caratterizzazione degli isolati di C. auris e per la conservazione dei ceppi, come di seguito specificato: Unità Operativa Complessa di Microbiologia, Prof. Maurizio Sanguinetti, Direttore del Dipartimento di Scienze di Laboratorio e Infettivologiche della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma. Il Ministero ricorda poi “di notificare tutti i casi confermati di colonizzazione o infezione con tempestiva comunicazione al Ministero della Salute con le modalità previste per la Classe IV – DM 1990, come già richiesto con circolare ministeriale prot. N. 0019275-05/06/2020-DGPRE-DGPRE-P4, nonché di seguire le indicazioni per la riduzione del rischio e il riconoscimento di C. auris, per la gestione dei casi, e per l’informazione ai soggetti interessati e alle eventuali strutture/reparti coinvolti a seguito di trasferimento dei casi riportate nelle precedenti circolari, disponibili nella pagina web ministeriale dedicata. Si prega di dare la massima diffusione alla presente nota presso le strutture sanitarie operanti sul territorio nazionale, inclusi presidi, aziende ospedaliere e laboratori di microbiologia”.
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Venerdì 22 LUGLIO 2022
Candida auris. Sale allerta e Ministero nomina il Laboratorio Nazionale di Riferimento presso il Gemelli
In una circolare si evidenzia come il fungo “si sta rapidamente diffondendo in tutte le strutture sanitarie a livello globale e, pertanto, è necessario applicare le misure di prevenzione e controllo”. LA CIRCOLARE
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