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Venerdì 15 LUGLIO 2022
Endometriosi. Via libera alla prima commissione regionale. Nieddu: “Abbiamo mantenuto l’impegno preso con le tante pazienti della nostra Isola”

La Regione comincia a rendere operativa la legge regionale sull’endometriosi approvata nell’anno 2014. Nieddu: “La Commissione avrà il compito di predisporre le linee guida per il percorso diagnostico terapeutico multidisciplinare e per il controllo periodico delle donne affette da endometriosi”. Cuccu: “Auspico che anche nel futuro, a fronte di tutte le segnalazioni che ho già formulato in termini di proposte, possa darsi piena concretezza per rendere più efficiente il sistema sanitario regionale in essere”.

L’assessore alla Sanità della Sardegna da il via alla prima commissione regionale sull’endometriosi, rinnovando l’impegno anticipato al nostro giornale in seguito al sollecito della Segretaria della commissione Salute, Carla Cuccu (Idea Sardegna), che gli aveva chiesto l’applicazione della legge regionale sull’endometriosi approvata nel 2014, l’istituzione quindi della Commissione e l’individuazione dei Centri regionali di riferimento per la diagnosi e la cura della patologia.

La Giunta Solinas ha infatti deliberato ieri sera, il documento è in fase pubblicazione, “la costituzione del tavolo tecnico che mette insieme le istituzioni, i professionisti del panorama sanitario con esperienza nel campo dell’endometriosi e i rappresentanti delle associazioni dei pazienti”.

“A quasi otto anni dall’approvazione della legge regionale che ha previsto l’istituzione della Commissione sull’endometriosi – annuncia l’assessore - abbiamo dato finalmente un segnale importante e concreto alle tante donne che soffrono a causa di una malattia insidiosa sul piano sanitario e sociale. La Commissione avrà il compito di predisporre le linee guida per il percorso diagnostico terapeutico multidisciplinare e per il controllo periodico delle donne affette da endometriosi, elaborare programmi per la formazione e l’aggiornamento dei medici e per l’informazione delle pazienti e individuare azioni per la prevenzione delle complicanze della malattia, in particolare nei luoghi di lavoro”.

“L’endometriosi – prosegue l’esponente di Giunta - è una malattia cronica e complessa, originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero e altri organi, provocando dolore, infiammazioni croniche e infertilità; in Italia questa patologia colpisce il 10% delle donne in età riproduttiva. Stiamo quindi mantenendo l’impegno preso con le tante pazienti della nostra Isola. Ora la commissione potrà finalmente iniziare a lavorare per raggiungere obiettivi importanti e migliorare così la qualità della vita di tante donne”.

“Dieci, complessivamente, i componenti della Commissione sull’endometriosi – precisa Nieddu -. Oltre al direttore generale dell’assessorato della Sanità Francesca Piras (o il suo delegato), fanno parte del tavolo Antonio Maccio (ginecologo dell’Università di Cagliari), Marco Petrillo (ginecologo dell’Università di Sassari), Francesca Lai (medico di medicina generale), Roberto Pietri (consultorio, Asl 2 di Sassari), Raffaele Sechi (Chirurgia, Asl 8), Raffaele Mereu (Urologia, Asl 6), Federica Miculan (Endoscopia, Asl 5), Michela Piras (Radiologia, Asl 4), Elvira Multineddu (psicologa, Asl 2), Serena Isoni (nutrizionista, Asl 3), Francesca Perella (Inail), Elia Lai (Inps), Piero Berritta (Assessorato regionale del Lavoro), Silvia Schiff (associazione “La voce di una è la voce di tutti”), Giovanna Maria Tomasi (associazione “Il Mercatino dei sogni”) e Paoletta Zolo (Commissione regionale pari opportunità)”.

Soddisfazione piena della consigliera Cuccu che ben più di una volta, dal principio della legislatura in corso, ha tenuto a rimarcare e sollevare il problema di attuazione della legge regionale: “Sono molto lieta che la Giunta regionale, nella persona dell’assessore Nieddu, abbia recepito la mia richiesta dell’istituzione di un tavolo tecnico sull’endometriosi, una patologia altamente invalidante per quanto concerne le donne che ne sono affette, proprio perché a tutt’oggi continuiamo ad avere una legge che è stata già approvata da tanti anni ma che non ha poi avuto gambe per dare quella tutela e assistenza sanitaria che le donne chiedono e che noi, facenti parte delle Istituzioni, abbiamo il dovere di garantire per alleggerire un carico così pesante”.

“Auspico che anche nel futuro – conclude la Segretaria della Commissione Salute - a fronte di tutte le segnalazioni che ho già formulato in termini di proposte, possa darsi piena concretezza in quanto favorevoli a rendere più efficiente un sistema sanitario che già in crisi ante pandemia, ha dimostrato una precarietà ulteriore per un’emergenza sanitaria fuori da ogni tipo di previsione”.

Elisabetta Caredda

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