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Prevenire nei pazienti problemi cardiaci gravi ed infarti dotando le ambulanze medicalizzate del test ad alta sensibilità della troponina T cardiaca (hs-cTnT – high-sensitivity cardiac troponin T) per un loro imminente monitoraggio. E’ l’appello volto alla Regione dalla Segretaria della commissione Sanità, Carla Cuccu (Idea Sardegna), che rileva in questa opportunità la possibilità di un intervento di presa in carico del paziente in tempi molto più ristretti di quelli che si avrebbero considerate le lunghe attese presso i Pronto soccorso di tutti gli ospedali della Sardegna. “Insieme ad altri accertamenti – spiega la consigliera a Quotidiano Sanità, misurando fin da subito il valore di troponina già nelle medicalizzate nell’attesa di accedere al Pronto soccorso, ripetuto di frequente aiuta ad individuare i pazienti più a rischio. I disagi determinati anche dal protrarsi della diffusione del Covid-19 che accentuano lungaggini dei tempi di attesa nei Pronto soccorso non si sono attenuati, al momento”. “E’ però risaputo – prosegue Cuccu - che l’insorgenza di infarto è questione di ‘un attimo’, la vita di questi pazienti è legata alla tempistica della loro presa in carico. Ecco perché è indispensabile poter attivare fin dal percorso in ospedale il loro monitoraggio, anche con l’ausilio di questa tipologia di test, raccomandato, peraltro, dalla Società Italiana di Cardiologia anche tra gli esami di controllo di chi ha contratto l’infezione da Covid-19 per una maggiore attenzione alla salute di cuore e vasi”. Sull’iniziativa pieno è il consenso della Coordinatore in materia di Salute presso Ats – Ares Sardegna, Beatrice Mura, che vantando un’esperienza ultradecennale da infermiera presso i Pronto soccorso, commenta al nostro giornale: “Una iniziativa importantissima poter cominciare il monitoraggio del paziente già nelle ambulanze spesso parcheggiate ore all’esterno dei P.S. La troponina essendo un enzima cardiaco ha comunque necessità di essere monitorata per un minimo di 24 ore con la cosiddetta curva enzimatica, a meno che non abbiamo davanti un infarto del miocardio chiaro con valore alto di troponina sin dal I prelievo, evidenziato anche elettrocardiograficamente; in questo caso è indiscusso un trattamento immediato”. “Ricordando che l’infarto miocardico acuto (IMA) è una patologia tempo-dipendente – conclude evidenziando Mura -, risulta di fondamentale importanza prevenire ed iniziare nei tempi stabiliti dai protocolli nazionali la terapia o farmacologica o interventistica in sala di emodinamica. Ho lavorato nei P.S. per oltre quindici anni e ho piena consapevolezza del paziente colto da IMA. Il tempo in questi casi è vita, iniziare per tempo il monitoraggio del paziente significa scongiurare l’aggravarsi irrimediabile dei sintomi e salvargli così la vita”.
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Martedì 12 LUGLIO 2022
Infarto. L’appello di Cuccu alla Regione: pazienti salvi se monitorati con test T troponina già in ambulanza verso i Pronto soccorso
La Segretaria della commissione Salute chiede di dotare le ambulanze anche del test ad alta sensibilità della troponina T cardiaca. Cuccu: “L’insorgenza di un infarto è questione di ‘un attimo’, la vita di questi pazienti è legata alla tempistica della loro presa in carico”. Mura: “Fondamentale poter cominciare il monitoraggio del paziente già nelle medicalizzate spesso parcheggiate ore all’esterno dei P.S.”.
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