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Giovedì 29 LUGLIO 2010
Fofi: in Parlamento troppa confusione su riordino farmacie

Per la Federazione degli Ordini dei farmacisti è “inconcepibile che i temi del servizio farmaceutico siano trattati, a sproposito, nelle discussioni sulla Finanziaria", con l’ipotesi di vendita dei farmaci di fascia C nelle parafarmacie e nei supermercati, “contraddicendo il lavoro sulla riforma del settore attualmente in corso alla Commissione Igiene e Sanità del Senato”.

Trattare un argomento delicato come l’uscita dalla farmacia dei farmaci di fascia C soggetti a prescrizione all’intermo di un ordine del giorno collegato alla Finanziaria che dovrebbe occuparsi di tutt’altra materia, cioè della finanza pubblica, è un’oggettiva leggerezza”. Lo sostiene Andrea Mandelli, presidente della Fofi, in merito all’ordine del giorno dell’opposizione, accolto ieri dal Governo, nel quale si introduce il discorso della vendita di questi farmaci anche nelle parafarmacie e nei supermercati. “Ci sembra – afferma Mandelli – che si possa quantomeno concludere che la confusione regna sovrana: a occuparsi della riforma del servizio farmaceutico è la XII Commissione Igiene e Sanità del Senato, dove si sta procedendo con serietà e competenza all’esame dei disegni di legge finora presentati. Quella è la sede del dibattito su questa complessa materia e non la seduta dedicata alla manovra finanziaria”.
In particolare, i deputati della Camera, nel corso della seduta di ieri, hanno chiesto l'impegno del Governo "ad aumentare la concorrenza nel settore della distribuzione dei farmaci, migliorare l’accessibilità del servizio ai consumatori e favorire lo sbocco professionale dei laureati in farmacia dando la facoltà alle cosiddette parafarmacie e ai corner della grande distribuzione di vendere anche i farmaci di fascia C e quindi tutti i medicinali non dispensati dal Servizio sanitario nazionale". Motivazioni "pretestuose", secondo la Federazione degli Ordini dei farmacisti. "Non esiste, per cominciare, tra i farmacisti un problema occupazionale da risolvere con l’apertura di corner ed esercizi di vicinato, come prova l’indagine annuale del consorzio universitario Almalaurea, per tacere del fatto che gli esercizi di vicinato sono stati aperti in prevalenza da società di capitali e da titolari di farmacia. Inoltre – aggiunge la Fofi - non è con gli esercizi commerciali che si migliora il servizio, visto che quelli attuali hanno aperto in maggioranza nei centri storici e nelle aree più frequentate a ridosso delle farmacie. A garantire l’assistenza farmaceutica sono, da decenni, le farmacie, come prova il gradimento espresso dai cittadini”.
“Non neghiamo che il sistema necessiti di un ammodernamento – conclude Andrea Mandelli - ed è questo l’obiettivo del lavoro della Commissione Igiene e Sanità del Senato, che la Federazione ha seguito e seguirà con la massima attenzione e al quale continuerà a fornire la sua collaborazione”.
 

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