quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 27 MAGGIO 2022
Emergenza urgenza. Fimmg: “I medici del settore vivono una lenta agonia”

Il sindacato ha celebrato, con Cimo Fesmed, Anaao e Fimeuc, i 30 anni del Sistema Emergenza Urgenza nel Ssn evidenziando come “ormai non siamo più appassionati dalle discussioni sullo stato giuridico del Medico dell’Emergenza, perché il vero problema è la lenta agonia che sta vivendo ormai la presenza del Medico sulle Ambulanze e nei Pronto Soccorso Ospedalieri, dove mancheranno fra qualche anno all’Appello circa 5.000 mila medici”.

Un incontro per celebrare il “30° Anniversario Nascita del Sistema Emergenza Urgenza nel SSN e SSR DPR 27 Marzo 1992” ma anche per accendere i riflettori sulle criticità del settore. A promuoverlo Cimo Fesmed e Anaao Toscana, con Fimeuc e Fimmg emergenza sanitaria, che ha voluto esprimere rimarcare con forza le cricità non solo del settore, ma anche dei medici dell'emergenza territoriale.

“Abbiamo assistito - commenta Fimmg ES in una nota - all’ennesimo incontro dove si discute dei Medici del Territorio volendo portare ad esaurimento il Medico Convenzionato del Settore di Emergenza Territoriale. Fermo restando che noi di Fimmg ES ormai non siamo più appassionati dalle discussioni sullo stato giuridico del Medico dell’Emergenza, perché il vero problema non è più quello, ma la lenta agonia che sta vivendo ormai la presenza del Medico sulle Ambulanze, e se permettete anche nei Pronto Soccorso Ospedalieri siano essi convenzionati che dipendenti”.

Le ragioni sono presto spiegabili, dice il segretario nazionale della Fimmg-Emergenza Sanitaria, Francesco Marino.. “Alla data del 1 gennaio 2021 erano in servizio nel Emergenza Sanitaria Territoriale 2952 Medici Convenzionati ( dati ufficiali SISAC ), di cui 2000 circa a tempo indeterminato e circa 1000 a tempo determinato, cioè precari con contratto a termine, in diminuzione rispetto a quelli dell’anno scorso. I dipendenti che lavorano nel settore sono meno di mille, se dovessero essere applicate le proporzioni secondo le direttive di AGENAS che prevedono 1 postazione di Soccorso Avanzato ogni 60.000 abitanti, e per Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA ) si intende un mezzo di soccorso con tutte e 3 le figure professionali presenti cioè Medico, Infermiere, e Soccorritore Autista ( figure essenziali e complementari per dare la migliore prestazione ai cittadini in caso di necessità ) occorrono oltre 6.000 medici, se consideriamo che nei prossimi 3-4 anni il 50% dei colleghi a tempo indeterminato andranno in pensione, quindi senza possibilità di essere sostituiti da altri medici Convenzionati mancheranno circa 4000 medici, ad oggi circa 2000 in meno”. 

Nei Pronto soccorso ospedaliero, invece, “mancheranno fra qualche anno all’Appello circa 5.000 mila medici ( quelli che lasceranno il servizio per raggiunti limiti di età ) ad oggi sono circa 4000 in meno. Facendo un pò di conti , mancano oggi 2000 Medici sul territorio, includendo anche i precari, e circa 5000 Medici e 25000 Infermieri nei Pronto Soccorso”. 

Marino osserva, dunque, come “con un offerta formativa di circa 1156 posti nella Scuola di Specialità di MEU il 45,7 % dei quali coperti, 626 borse non sono state assegnate, il 54,3% , fra 5 anni non saranno coperti nemmeno il 25 % circa delle esigenze del PS, come si pensa di coprire anche il territorio? E non va nemmeno bene pensare di utilizzare gli Anestesisti Rianimatori, poiché nemmeno la loro scuola di specializzazione riesce a coprire tutti i posti banditi”.

La priorità, per Marino, è “la richiesta è la sostenibilità del Settore dell’Emergenza Territoriale , il passaggio alla dipendenza ha dei costi che se non vengono previsti stanziamenti statali, ai quali dovrebbero attingere le Regioni per poter applicare la legge, resterà una delle tante leggi inapplicate in Italia perché senza copertura economica”. Dunque “bisogna prendere atto ancora che lo stato giuridico non è sufficiente a garantire la sostenibilità del sistema dell’Emergenza Sanitaria sia Ospedaliera sia Territoriale, non avremmo altrimenti carenza di aspiranti nei concorsi per Medici di Pronto Soccorso, a maggior ragione considerando le numerose equipollenze e quindi con una platea di potenziali aspiranti molto più ampia dei soli specialisti in MEU”.

La vera soluzione, secondo Fimmg ES, è “rendere attrattivo il Settore dell’Emergenza Sanitaria , prevedendo uno stanziamento strutturale di risorse economiche e dando la possibilità di evoluzioni di carriera certi e raggiungibili. Basterebbe applicare questa proposta, unitamente ad uno stanziamento di risorse finalizzate al Settore dell’Emergenza e avremmo assicurato la sostenibilità del Sistema per i prossimi 10 anni almeno”.

E poi, “occorre aumentare le tutele Previdenziali e Assistenziali, riconoscere la peculiarità del lavoro dell’Emergenza Sanitaria prevedendo dei ristori suppletivi e differenziati, stabili creando un fondo specifico per l'Emergenza Sanitaria , prevedere per un periodo di transizione, anche abbastanza lungo , nuove modalità di accesso, legate alla possibilità formativa attraverso la formula della formazione lavoro, già previsto dalla Camera in un emendamento approvato recentemente , formazione che può avere anche una gestione Universitaria, predisporre evoluzioni di carriera certe e raggiungibili, considerando che non si può fare un lavoro con elevato burnout e altamente usurante come quello dell’Emergenza per tutta la vita lavorativa”.

La Fimmg ES esprime, dunque, la propria disponibilità a “sedersi ai tavoli per discutere la sostenibilità del Settore dell'Emergenza, perché è questo il più grande problema, noi siamo molto preoccupati per la qualità del servizio che verrà fornito ai Cittadini”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA