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Martedì 17 MAGGIO 2022
Sinergia pubblico-privato: non siamo all’anno ‘zero’ ma strada è ancora lunga



Gentile Direttore,
in merito alla lettera, a firma del dott. Claudio Testuzza, pubblicata sul Suo giornale, desidero operare alcune riflessioni, che possano aiutare a comprendere come in sanità, tra la componente di diritto pubblico e quella di diritto privato, si avverta la necessità di una sinergia e di nessuna sterile e dannosa contrapposizione.

Sorprende, infatti, che ci si chieda se sia possibile immaginare in ambito sanitario un percorso comune tra le due componenti, quando, nei fatti, esso esiste già ed è, indistintamente, al servizio dei cittadini.

Un percorso, tra l’altro, che non è recente ma conta, ormai, diversi anni di fattiva collaborazione che dovrebbero, sempre più, condurre naturalmente a una definitiva evoluzione verso una condizione di coesistenza strutturale e strutturata della dialettica operativa tra la componente di diritto pubblico e quella di diritto privato del SSN e dei SSR.

Da parte nostra, come Associazione italiana dell’ospedalità privata (Aiop), non avvertiamo contrapposizione alcuna ma piena condivisione di finalità e obiettivi: assicurare i più alti standard di cura e tutelare il diritto alla salute costituzionalmente garantito.

E, d'altronde, in termini di performance, i risultati mostrati dal 19° Rapporto Annuale “Ospedali&Salute” evidenziano come gli indicatori del case-mix delle prestazioni effettuate dalla componente di diritto privato siano, assolutamente, sovrapponibili a quelli della componente di diritto pubblico.

Quanto appena detto è confermato, anche, in termini di confronto, dagli indicatori di esito del PNE.

Fatta questa premessa, non possiamo, però, non rilevare differenze sostanziali, che sono ancora presenti, considerato, in particolare, che la componente di diritto pubblico è finanziata attraverso il sistema cosiddetto "a piè di lista", mentre quella di diritto privato risponde, invece, a tariffe nazionali massime di riferimento, ferme al 2012, che oggi registrano abbattimenti in quasi tutte le regioni.

Un vincolo, questo, che incide in modo significativo sulla ricerca dei migliori standard di sicurezza, qualità, efficienza ed efficacia che occorre garantire alle prestazioni.

Non può non essere stigmatizzato, inoltre, il tetto di spesa previsto dal Dl 95/2012, che da 10 anni limita, sine die, l’acquisto di prestazioni sanitarie di assistenza ambulatoriale ed ospedaliera da soggetti di diritto privato del SSN al valore della spesa consuntivata nell’anno 2011, depotenziando il ruolo programmatorio delle Regioni e impoverendo l’offerta sanitaria del SSN.

Come dimostrato in numerose circostanze, però, Aiop, con le sue 574 strutture presenti sul territorio italiano, è essenziale per la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale.

Siamo la, e così ci definiamo, "componente di diritto privato del SSN" non per vezzo, ma perché ne facciamo parte, de iure et de facto, essendo i nostri posti letto inseriti nelle reti sanitarie previste rispetto al fabbisogno della popolazione.

Il fatto è che operiamo in un sistema che è di “quasi mercato”, nel quale, peraltro, non siamo in libera concorrenza con le strutture di diritto pubblico.

L'esperienza di contrasto alla pandemia di Covid-19, da questo punto di vista, ci ha insegnato molto su come si debba, necessariamente, lavorare sulla sinergia virtuosa tra la componente di diritto pubblico e quella di diritto privato, per raggiungere il comune obiettivo di garantire cure e assistenza ai cittadini-pazienti.

Se in questa drammatica fase emergenziale - dalla quale stiamo fortunatamente gradualmente uscendo, anche grazie ad una campagna vaccinale molto intensa e articolata alla quale abbiamo garantito il nostro contributo - il SSN ha tenuto, è anche grazie all’impegno di tanti medici, infermieri e operatori sociosanitari che non si sono risparmiati, lavorando con “responsabilità sociale” e dedizione.

Barbara Cittadini
Presidente Aiop (Associazione italiana ospedalità privata)

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