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Venerdì 06 MAGGIO 2022
Riforma Sanitaria. Confronto in commissione Salute sugli indirizzi degli atti aziendali degli organismi del Ssr
Si è discusso del reclutamento del personale che, secondo Oppi e Peru, deve essere affidato alle Asl ‘di concerto’ con l’Ares, mentre per Ganau la legge lo attribuisce ad Ares ed è pertanto necessaria una modifica alla legge o agli indirizzi. Cocco chiede lumi a Nieddu sulla mancanza, rilevata dalla DG dell’assessorato Sanità, dei requisiti per la maggior parte dei Direttori amministrativi e sanitari facenti funzioni
Nella sua ultima seduta la commissione consiliare Salute ha avviato il dibattito sugli indirizzi per l’adozione degli atti aziendali riguardanti gli organismi del SSR costituiti in armonia alla legge regionale di Riforma sanitaria.
Presente in audizione nel parlamentino l’assessore Mario Nieddu che in proposito ai rapporti fra l’Azienda regionale della Salute (Ares) e le Aziende sanitarie locali (Asl) territoriali - da quel che si apprende dal resoconto consiliare - ha spiegato: “L’Ares non è un ‘surrogato’ dell’assessorato ma una ‘azienda di servizio’ che lavora con le aziende locali che sono le sue ‘committenti’. Questo concetto l’ho ribadito con chiarezza anche in un incontro con i direttori generali ai quali, fra l’altro, è stato assegnato come obiettivo quello dell’apertura costante dei reparti al 100% della loro capacità”.
Tra i più ‘controversi’ passaggi affrontati poi nel corso della discussione – come si rileva dal sommario di seduta – c’è stato quello del reclutamento del personale che, secondo le osservazioni “dei consiglieri Giorgio Oppi ed Antonello Peru (Udc-Cambiamo) deve essere affidato alle aziende locali che agiscono ‘di concerto’ con l’Ares, mentre per il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau la legge è chiara e lo attribuisce ad Ares, per cui o si cambia la legge o gli indirizzi su questo punto devono essere coerenti”.
Nieddu ha quindi comunicato di aver “rilanciato la proposta delle Regioni al Governo con la quale, in primo luogo, si è chiesto più autonomia nella gestione dei contratti per poter rispondere con strumenti adeguati ad una nuova fase di emergenza che, cessata la fase acuta della pandemia, interesserà comunque tutto il sistema sanitario”. A tal proposito l’assessore ha lamentato che “sono in attesa di risposte che comunque non sono arrivate”, e che nel frattempo stanno “verificando con il presidente Christian Solinas se, come Regione autonoma, hanno margini per derogare ad alcune norme nazionali”.
Sugli indirizzi per l’adozione degli atti aziendali il dibattito riprenderà la prossima settimana ed il presidente di commissione, Antonio Mario Mundula (Fdi), “ha invitato i consiglieri a far pervenire eventuali ulteriori valutazioni ed osservazioni”.
Sugli argomenti trattati in seduta che verranno dunque riproposti, il vice Presidente della commissione Salute, Daniele Cocco (Leu) anticipa a Quotidiano Sanità le sue valutazioni: “Il nuovo sistema sanitario regionale, secondo le intenzioni tanto annunciate dal Presidente Solinas e dall’Assessore Nieddu, dovrebbe dare più autonomia alle otto Asl regionali superando la precedente organizzazione incentrata sull’unica azienda regionale “Ats Sardegna”. In realtà le linee guida per la redazione degli atti aziendali approvate recentemente dalle Regione purtroppo vanno in senso opposto, con la moltiplicazione delle Strutture Complesse - e dei responsabili - in capo all’ARES (ben 23), senza dare la possibilità alle singole Asl di avere un’effettiva autonomia operativa”.
“Ritengo urgente e indifferibile – sottolinea il consigliere - modificare le linee guida approvate al fine di dotare le singole Asl di una propria ed effettiva autonomia organizzativa, amministrativa, tecnica, patrimoniale, contabile e gestionale con l’istituzione al proprio interno di un numero sufficiente di Strutture Complesse e con la conseguente riduzione di quelle previste per l’ARES. È chiaro che se le decisioni vengono accentrate e prese dai dirigenti di Ares risulta impossibile attuare la riforma delle Asl, limitandone l’autonomia e le competenze dei responsabili, con un sicuro peggiorando rispetto al passato dei servizi sanitari e assistenziali nei territori. Nell’immediato la Giunta regionale dovrebbe deliberare, nelle more dell’approvazione gli atti aziendali, l’assegnazione dei contingenti minimi alle singole Asl in modo tale da consentire ai rispettivi Direttori generali di svolgere pienamente le funzioni per cui sono stati nominati”.
“Per dare tempestive risposte alle criticità della sanità del centro Sardegna – prosegue il vice Presidente - dobbiamo inoltre intervenire sulla pianta organica degli ospedali e delle altre strutture territoriali, con l’assunzione di nuovo personale attraverso lo scorrimento integrale delle graduatorie ancora aperte per medici e infermieri, l’attivazione della mobilità extra-aziendale degli Oss verso i presidi nuoresi e con l’indizione di nuovi concorsi dedicati all’Asl di Nuoro per l’assunzione di personale sanitario da assegnare all’Ospedale nuorese e alle altre strutture territoriali dell’interno. Ricordo che le figure professionali sanitarie, infermieri, tecnici, Oss ecc., si sono formate in Sardegna. E’ quindi il caso, poiché si è comunque in grave ritardo, che per gli infermieri si possa pensare di far scorrere anche la graduatoria dell’anno 2000, perché comunque quella graduatoria non è stata fatta scorrere per nulla. E si attivino immediatamente sia le stabilizzazioni, sia le selezioni per gli Oss, perché difatto selezioni a tempo indeterminato per Oss in questi ultimi anni non ne sono state bandite. Questo è indispensabile affinché si possano coprire le carenze organiche in tutti i presidi ospedalieri, sopratutto in quelli del nord e centro Sardegna. Si deve inoltre procedere immediatamente alla definizione delle direzioni delle Unità Operative al fine di migliorare l’organizzazione del personale e rendere più efficacie ed efficiente l’offerta dei servizi sanitari ai cittadini”.
“L’Assessore Nieddu deve inoltre riferire immediatamente in merito alla recente nota del Direttore generale dell’Assessorato della sanità, la dott.ssa Francesca Piras, sulla mancanza dei requisiti, previsti dalla normativa, della maggior parte dei Direttori amministrativi e sanitari facenti funzioni nominati dai Direttori generali delle Asl, e delle altre strutture del SSR, che ha portato a frenare gli stessi direttori sulla firma da poter apporre in delibere, determine e atti operativi di rilevata importanza per la gestione delle stesse strutture sanitarie. Una situazione incredibile che sta creando confusione tra gli operatori sanitari e incertezza sulla legittimità degli atti sin ora eseguiti. I cittadini sardi aspettano concrete risposte dai vertici della sanità regionale, confidano in un nuovo modello sanitario e assistenziale il più vicino possibile ai bisogni dei pazienti con la garanzia di un servizio sanitario efficiente e distribuito omogeneamente in tutto il territorio regionale. Il tempo dei proclami e delle promesse è passato, ora è giunto il momento di passare alle azioni concrete", conclude Cocco.
Elisabetta Caredda
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