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Mercoledì 04 MAGGIO 2022
Al Cardarelli di Napoli il PS “esplode” e i medici si dimettono

Sono 25 i medici del Ps del più grande del Sud Italia che hanno protocollato una lettera di preavviso di dimissioni. Il boom di accessi nell’area critica di emergenza e il sovraffollamento di barelle non consente loro di “svolgere il lavoro e dare una assistenza adeguata e dignitosa ai pazienti”. La direzione generale annuncia interventi per decongestionare il Dea e ripristinare in tempi brevi la normale attività.

Il pronto soccorso dell‘Azienda ospedaliera Cardarelli, il nosocomio partenopeo più grande del Sud Italia, scoppia e i medici esasperati annunciano le loro dimissioni.

È una situazione ormai alla stremo quella che sta vivendo la struttura partenopea, uno dei pochi avamposti rimasti ancora aperti per dare assistenza ai cittadini napoletani. Tante, troppe le strutture che hanno chiuso i battenti dei loro Pronto soccorso a causa della pandemia - dal San Giovanni Bosco al Loreto Mare – e che non drenano più la mole di richieste in emergenza urgenza acuite negli ultimi due anni.  Le conseguenze? L’Ospedale Cardarelli è preso d’assalto e le barelle intasano ormai i locali del Pronto Soccorso, con un impatto negativo non solo sull’assistenza in emergenza ma, con un effetto domino, anche su quella ordinaria.

Uno scenario peraltro denunciato da mesi dai sindacati, dalla Fp Cgil all’Anaao Assomed. Ma ora il già fragile equilibrio è saltato e 25 medici del pronto soccorso hanno protocollato una lettera di preavviso di dimissioni. “Non si garantisce la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e degli stessi pazienti, ma soprattutto si lede la dignità dei cittadini in un momento di fragilità e la dignità degli operatori sanitari” ha dichiarato Pino Visone delegato aziendale Cgil Medici.

Già alla fine del mese di aprile proprio la Fp Cgil aveva denunciato un pericoloso sovraffollamento di pazienti nell’area critica di emergenza, e aveva chiesto un incontro urgente al governatore Vincenzo De Luca e al prefetto di Napoli Claudio Palomba. “Servono subito assunzioni, perché è a rischio la qualità delle prestazioni sanitarie. In Campania la Sanità pubblica è al collasso e quello che sta avvenendo è la negazione del diritto alla cura in emergenza – si legge nella nota firmata da Fp Cgil area metropolitana di Napoli – Una situazione che rappresenta il risultato di cause esterne e di cause organizzative interne all’azienda, una situazione vergognosa. La presenza di 172 pazienti in Pronto Soccorso che sono pari ad un numero di posti di un ospedale di media grandezza, con un numero ridotto di personale rispetto al reale fabbisogno e al carico di lavoro, determina una incapacità oggettiva di garantire sicurezza con gravi difficoltà assistenziali. Un numero da solo non esprime fino in fondo la realtà vissuta sulla carne viva dei pazienti e degli operatori, ma dedicare 5 minuti ad ogni paziente richiederebbe 14 ore”.

Non è mancata la risposta della Direzione generale dell’Ao Cardarelli. “In merito all’iperafflusso che in questi giorni sta rendendo particolarmente impegnativa la gestione dei percorsi di Pronto Soccorso – sottolinea una nota – la direzione strategica rende noto di aver attivato ogni possibile provvedimento atto a decongestionare il Dea e ripristinare in tempi brevi la normale attività”.

“Ci siamo attivati sia nei riguardi della nostra organizzazione interna, con l’obiettivo di rendere possibile il maggior numero di trasferimenti dal Pronto Soccorso ai vari reparti – dichiara il Dg Giuseppe Longo – sia di concerto con la rete dell’emergenza territoriale 118 per favorire il trasferimento di pazienti verso altre strutture del territorio. L’obiettivo della direzione Strategica resta sempre quello di consentire all’area di emergenza-urgenza del Cardarelli di proseguire in un’attività fondamentale per i bisogni di salute dei cittadini, anche in condizioni di pressione straordinaria. Siamo consapevoli dell’enorme lavoro che grava su tutto il personale, al quale va il nostro ringraziamento – conclude Longo – e non smetteremo mai di impegnarci per fare in modo che questa Azienda Ospedaliera sia sempre più attrezzata per fare fronte anche a situazioni di straordinario afflusso”.

Ester Maragò

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