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La spesa farmaceutica netta SSN ha fatto registrare nel 2021 un calo del -0,3% rispetto al 2020. Questo dato è il frutto di una combinazione di fattori e, cioè, di un aumento del +2,2% del numero delle ricette SSN, mediamente di valore più basso rispetto al 2020 (netto -2,5%; lordo -2,6%), in quanto, pur contenendo medicinali di prezzo mediamente più alto rispetto al 2020 (+0,4%), presentano mediamente un minor numero di confezioni per singola ricetta (-2,1% rispetto al 2020). È quanto emerge dal nuovo report di Federfarma. Nel 2021 le ricette sono state quasi 557 milioni, pari in media a 9,40 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali a carico del SSN sono state un miliardo e 24 milioni (-4,2% rispetto al 2020). Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 17,2 confezioni di medicinali a carico del SSN, di prezzo medio pari a 9,42 euro. Il contributo delle farmacie al contenimento della spesa Quote di partecipazione a carico dei cittadini Per una panoramica sui ticket applicati dalle singole Regioni vedi il sito www.federfarma.it alla voce “ticket regionali”. Incidenza delle liste di riferimento e dei generici L’andamento della spesa a livello regionale Farmaci acquistati dalle Asl
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Martedì 03 MAGGIO 2022
Spesa farmaceutica. Nel 2021 quella in farmacia scende dello 0,3%. I nuovi dati di Federfarma
Nel 2021 le ricette sono state quasi 557 milioni, pari in media a 9,40 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali a carico del SSN sono state un miliardo e 24 milioni (-4,2% rispetto al 2020). Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 17,2 confezioni di medicinali a carico del SSN, di prezzo medio pari a 9,42 euro. In lieve aumento il ticket. IL REPORT
Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa - oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci SSN – garantendo un risparmio complessivo pari a circa 540 milioni di euro, posti a carico delle farmacie sotto forma di sconti per fasce di prezzo, pay-back volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali, trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%.
È bene ricordare che gli sconti per fasce di prezzo posti a carico delle farmacie hanno un carattere progressivo in quanto aumentano all’aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo. Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato SSN godono di una riduzione dello sconto dovuto al SSN, mentre sono esentate dagli sconti le farmacie con fatturato annuo SSN inferiore a 150.000 € (vedi tabella n. 1).
Le quote di partecipazione a carico dei cittadini sono aumentate del +0,4% rispetto al 2020, con un’incidenza media del 15% sulla spesa lorda, con punte che arrivano fino al 19,2% della Campania e al 19,3% del Veneto.
Complessivamente i cittadini hanno pagato oltre 1.464 milioni di euro di quote di partecipazione sui farmaci, di cui il 73% (dato AIFA) dovuto alla differenza di prezzo rispetto al valore di rimborso, avendo richiesto un farmaco più costoso.
Per quanto riguarda i farmaci inseriti nelle liste di riferimento, si segnala che l’incidenza delle confezioni di tali medicinali sul totale dei farmaci prescritti in regime convenzionale nel mese di dicembre 2021 è stata pari al 75,96%, in calo rispetto allo stesso mese del 2020.
Nel 2021, infatti, si è verificato un aumento del numero dei medicinali non compresi nelle liste di riferimento a seguito della decisione dell’AIFA di escludere le liste contenenti farmaci tutti con prezzo allineato a quello di riferimento (tale decisione è stata successivamente annullata dall’AIFA stessa).
Il calo di spesa, che caratterizza la quasi totalità delle Regioni, è più evidente in Molise (-3%), Valle d’Aosta (-2,5%) e Liguria (-1,9%). Il numero delle ricette aumenta in tutte le Regioni, tranne che in Molise (-0,9%) e in Sardegna (-0,6%).
I dati IQVIA relativi per il 2021 evidenziano, all’interno della spesa per acquisti diretti di farmaci da parte delle strutture pubbliche, un calo della spesa per farmaci in distribuzione diretta (-1%) e un aumento del +11% della spesa per farmaci erogati dalle farmacie in regime di distribuzione per conto, da collegare all’incremento di questa forma di distribuzione in concomitanza con l’emergenza sanitaria da Covid-19.
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