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Mercoledì 27 APRILE 2022
Melanoma cutaneo. PD presenta proposta di legge sulla prevenzione

L’incidenza del melanoma è cresciuta del 20% in un solo anno. Ieri alla Camera dei Deputati è stata presentata una proposta di legge a prima firma Ianaro (PD) per contrastare la diffusione della patologia cutanea e ridurre il suo impatto sanitario e sociale. Tra le iniziative previste campagne di informazione, sensibilizzazione e screening rivolte soprattutto ai giovani. IL TESTO

Negli ultimi anni l’incidenza del melanoma ha conosciuto una crescita allarmante, tanto da renderlo il più frequente tumore della pelle tra le persone giovani: con 14.900 nuovi casi registrati nel 2020, il 20% in più rispetto al 2019, è il secondo tumore tra gli uomini al di sotto dei 50 anni e il terzo tra le donne under 50.

Fattori genetici ed esposizione alla luce solare sono tra le cause riconosciute della malattia, che ha una probabilità doppia di svilupparsi nel caso di esposizione ai raggi UV. Tra i soggetti considerati maggiormente a rischio ci sono coloro che praticano sport all’aperto e i lavoratori che, nell’esercitare la loro attività, sono più frequentemente esposti ai raggi ultravioletti. Inoltre i giovani tra gli 11 e i 30 anni sono coloro che dovrebbero prestare maggiormente attenzione alle modalità di esposizione al sole, per limitare il rischio di lesioni cutanee.

Oggi c’è fortunatamente una maggiore attenzione nei confronti del melanoma e anche le istituzioni si fanno interpreti della nuova sensibilità.

Lo dimostra la proposta di legge a prima firma Angela Ianaro – Membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati e Presidente dell’Intergruppo parlamentare Scienza e Salute – che prevede una serie di iniziative e interventi finalizzati a migliorare la consapevolezza dei rischi connessi a questa neoplasia e a rafforzare le misure di prevenzione, in particolare tra le fasce di popolazione più giovani.

Tra i suoi aspetti più rilevanti, la proposta di legge impegna il Ministero della Salute a promuovere campagne informative focalizzate sui fattori di rischio della patologia, anche negli istituti scolastici, e chiede alle Regioni di organizzare campagne di screening dermatologico mirate.

L’iniziativa legislativa, che è coerente con le indicazioni del Piano europeo di lotta contro il cancro presentato dalla Commissione Europea, prevede anche l’istituzione di una ‘Giornata nazionale per la sensibilizzazione e la prevenzione del melanoma cutaneo’, un’adeguata formazione dei professionisti sanitari sul tema, vigilanza e sanzioni per l’utilizzo improprio delle lampade abbronzanti e, infine, la costituzione di un fondo nazionale per la prevenzione del melanoma cutaneo.

Il testo, depositato lo scorso giugno ma che attende ancora di essere inserita nel calendario dei lavori parlamentari, è stato presentato ieri nel corso di un evento pubblico dalla Sala Stampa di Montecitorio a cui hanno preso parte alcuni tra i più rilevanti esponenti del mondo clinico e scientifico nell’ambito del melanoma e delle patologie della pelle. Presenti anche rappresentati delle associazioni dei pazienti, la cui prospettiva è imprescindibile per definire un efficace e adeguato set di policy.

“Il melanoma si configura come una sfida sanitaria da affrontare con una strategia articolata e coerente, nella quale la prevenzione gioca un ruolo essenziale” sottolinea Angela Ianaro. “L’esperienza di altri Paesi, penso in particolare all’Australia, dimostra che una corretta e sistematica opera di sensibilizzazione, accompagnata da screening mirati, possa favorire un decremento dei casi. Le misure previste nella nostra proposta di legge sono indirizzate in primo luogo a tutelare le popolazioni più esposte al rischio melanoma, come i giovani e i giovanissimi, e di conseguenza a contenere l’impatto sociale ed economico della patologia, secondo il principio che la prevenzione è non solo l’approccio più valido dal punto di vista sanitario, ma anche un fattore decisivo per la sostenibilità”.

“Per questo – prosegue Ianaro – ora che intravediamo finalmente la fine delle fasi più dure della pandemia, è necessario tornare a concentrare l’attenzione scientifica, politica e pubblica su quelle patologie che possono essere sconfitte se trattate precocemente e con le opzioni terapeutiche più all’avanguardia. Auspico che l’avvicinarsi del termine della Legislatura non scoraggi il Parlamento ma anzi lo induca ad accelerare la discussione su una proposta di legge importante e necessaria”.

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