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Mercoledì 28 LUGLIO 2010
Ru486: Consiglio regionale Liguria boccia mozione Pdl
La mozione impegnava la Giunta “a fare in modo che presso le Asl liguri”, al momento della somministrazione della Ru486 sia “fornito un adeguato supporto esplicativo, con la precisa indicazione di tutti i rischi”. “L’informazione alla paziente è già attuata secondo le regole in tutte le strutture liguri” è stata la risposta dell’assessore Montaldo (PD).
Il Pdl ligure, partito di minoranza in Liguria, attraverso il consigliere regionale, Raffaella Della Bianca, aveva presentato una mozione sulla Ru486 che impegnava la Giunta a fare in modo che presso le Asl Liguri, nel caso in cui sia somministrato alla paziente il trattamento abortivo con la pillola Ru486, al momento della firma del consenso informato, fosse fornito un adeguato supporto esplicativo, con la precisa indicazione del rischio di morte a seguito del numero di decessi già avvenuti a proposito del farmaco e delle complicanze che già documentate scientificamente possono verificarsi dopo l’assunzione di questo farmaco.
Con 21 voti contrari del centrosinistra e 13 favorevoli del centrodestra, però la mozione è stata respinta dal Consiglio regionale. Il voto è arrivato al termine di una lunga e accesa discussione durante la quale l’assessore alla salute Claudio Montaldo ha evidenziato come “l’informazione del paziente sia già attuata secondo le regole in tutte le strutture liguri”.
Ma cosa ha spinto il consigliere Pdl a presentare la mozione? È la stessa Della Bianca a spiegarlo: “Abbiamo rilevato le enormi spaccature della maggioranza di centrosinistra che su questa vicenda ha dimostrato tutta la sua fragilità”. Il Consigliere regionale del Popolo della Libertà ha evidenziato inoltre che “in base alle statistiche fornite dall’assessore regionale risulta che su 90 donne che in Liguria hanno utilizzato la pillola Ru 486, il 10%, cioè 9, hanno in ogni modo dovuto subire l’intervento chirurgico”.
La maggioranza invece dimostrando unità ha proposto di portare la mozione in commissione per un esame approfondito in cui parlare soprattutto della prevenzione, come ha evidenziato la capogruppo del Pd Raffaella Paita. E così alla fine il documento è stato prima votato e successivamente bocciato con tutti i voti della maggioranza che è stata compatta.
S.S.
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