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Lunedì 11 APRILE 2022
Diabete di tipo I, malattia a insorgenza non solo pediatrica

È radicata la convinzione che il diabete di tipo sia ad insorgenza quasi esclusivamente pediatrica. Una review degli studi, invece, mostra come che l’incidenza dei casi di diabete di tipo 1 fra gli adulti sia apprezzabile e che – pur variando tra zone geografiche – interessi soprattutto gli uomini. 

(Reuters Health) – Nonostante sia comune l’idea che il diabete di tipo I sia una malattia che si manifesta in età pediatrica, è notevole la sua insorgenza tra gli adulti. A osservarlo è una review pubblicata su Diabetes Care e guidata da Jessica Harding, della Emory University di Atlanta (USA).

Il team americano ha identificato 1.374 studi, di cui 46 sono stati poi inclusi nell’analisi. Dai risultati sono emersi pochi dati sul diabete di tipo 1 a insorgenza in età adulta, in particolare dai paesi a basso e medio reddito. I tassi di incidenza, inoltre, sembrano variare a seconda dell’area geografica, con l’incidenza più alta tra i Paesi del Nord e la più bassa nelle nazioni asiatiche.

Nel complesso, poi, il diabete di tipo 1 in età adulta mostra un’insorgenza più frequente tra gli uomini che tra le donne. I tassi riportati dagli studi variano in modo ampio. Per esempio, un’analisi condotta in Svezia ha rilevato un tasso di incidenza di 6,3 per 100mila donne di età compresa tra 30 e 34 anni, mentre uno studio USA ha riferito un tasso del 92,9 per 100mila donne della stessa fascia di età.

“In questa review sottolineiamo la necessità di distinguere meglio il diabete di tipo 1 da quello di tipo 2 negli adulti, in modo da poter valutare e gestire al meglio il diabete in questa popolazione”, ha spiegato Harding, spiegando che “tra gli studi che riportavano il diabete di tipo 1 per fascia d’età, non c’era una correlazione evidente tra età e incidenza, cioè all’aumentare dell’età non è vero che l’incidenza del diabete di tipo 1 diminuisce, anche se sono necessari ulteriori studi per confermare queste evidenze”.

Secondo Esra Karslioglu French, dell’Università di Pittsburgh, “i medici dovrebbero essere a conoscenza di questi dati e considerare il diabete di tipo 1 nella diagnosi differenziale anche negli adulti, considerando soprattutto che la gestione di diabete di tipo 1 e 2 è molto diversa”.

Fonte: Diabetes Care

Linda Carroll

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

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