quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 08 AGOSTO 2012
Donazioni sangue. Un “position paper” sui rischi infezione malattia di Creutzfeld Jakob 

L’hanno messo a punto Aifa, Centro nazionale sangue, Iss ed è stato condiviso con il ministero della Salute. Si basa sulle più recenti evidenze scientifiche. Stabiliti i casi in cui vietare l’utilizzo di plasmaderivati prodotti con sangue donato da persone poi risultate affette dalla malattia. 

Le recenti segnalazioni di donatori di sangue e plasma che hanno sviluppato la malattia di Creutzfeld Jakob (MCJ) successivamente alla donazione, hanno spinto le istituzioni italiane ad elaborare alcune linee di indirizzo contenute in un position paper diramato ieri dall’Aifa sulle misure di precauzione, gestione e comunicazione da adottare. La malattia di Creutzfeldt-Jakob è una encefalopatia spongiforme trasmissibile degenerativa del sistema nervoso centrale causata da un agente infettivo detto prione.

Il documento è basato sulle più recenti evidenze scientifiche e recepisce in termini maggiormente cautelativi le linee guida internazionali e in particolare dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA).

Queste le misure precauzionali suggerite:
Nel caso in cui sia identificata a posteriori nel plasma-pool la donazione di un soggetto con diagnosi di MCJ variante, si raccomanda il ritiro dei relativi medicinali plasma derivati, in linea con quanto ribadito dal documento EMA.
 
Quando il soggetto con EST (Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili) , per il quale si possa escludere la diagnbosi di MCJ variante è invece raccomandato in via precauzionale il divieto di utilizzo in attesa che il percorso diagnostico sia completato da ulteriori accertamenti.
 
Nessun provvedimento cautelativo, invece, nel caso in cui il soggetto donatore abbia avuto una diagnosi di EST “classica” (ovvero le forme di MCJ sporadica, iatrogena, genetica o altre EST genetiche) con esclusione di MCJ variante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA