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Martedì 05 APRILE 2022
Ortopedia. Impiantata la prima volta in Veneto una protesi al ginocchio su misura

Nei giorni scorsi l’équipe della struttura sanitaria di Abano Terme ha eseguito con successo l’intervento su una donna di 70 anni, che ora è ricoverata per la riabilitazione. Primo intervento del genere in Veneto e tra i primi in Italia. Zaia: “Sanità sempre orientata al futuro, con pubblico e privato che fanno squadra nell’interesse dei pazienti”.

L’Ortopedia del Policlinico Abano, prima in Veneto e tra le prime in Italia, ha impiantato una protesi totale di ginocchio “su misura” a una paziente 70enne. L’intervento è stato eseguito nei giorni scorsi.

 “C’è una fase preparatoria essenziale prima dell’intervento – spiegano in una nota diramata dal Policlinico Emanuele Furlan, responsabile della Chirurgia del Ginocchio, e Giorgio Franceschi, referente della Chirurgia Robotica e Computer Assistita -. Il paziente si deve sottoporre a una tac, in modo da acquisire una serie di immagini per effettuare una ricostruzione tridimensionale dell’articolazione. L’esito dell’esame radiologico viene inviato all’azienda produttrice delle protesi, che ha sede nel Massachusetts, negli Stati Uniti, dove vengono realizzate le parti da impiantare disegnate sulla conformazione anatomica del paziente”.

I sistemi per protesi totale di ginocchio “custom made” prevedono la creazione di protesi specifiche in tutte le loro componenti, ovvero quella femorale, quella tibiale e l’inserto in polietilene che le tiene distanziate e consente all’articolazione di muoversi.

L’elaborazione dei dati provenienti dalla tac permette che ogni impianto e le guide per realizzare le corrette resezioni ossee, contenute nel kit protesico, siano realizzate a seguito di una vera e propria progettazione che tiene conto di parametri specifici, misure e condizioni dell’articolazione in modo che si adatti perfettamente al ginocchio del paziente.

L’intervento dura circa un’ora e prevede una degenza in Ortopedia di tre giorni. Fin da subito dopo l’operazione il paziente viene trattato dal team fisioterapico e inizia la deambulazione in pieno carico.

“In generale - spiega la nota -, si devono sottoporre a protesi di ginocchio i pazienti con una grave artrosi dell’articolazione che compromette la deambulazione e lo svolgimento delle normali attività quotidiane”. “Anche per questa tipologia di intervento protesico – spiegano gli specialisti ortopedici del Policlinico Abano - l’indicazione a procedere è data dalle gravi forme artrosiche che causano una severa limitazione funzionale nelle azioni quotidiane. Sono forme non responsive ai trattamenti conservativi come, ad esempio, la fisioterapia e le infiltrazioni”.

I sistemi per protesi totale di ginocchio totale “custom made” presentano diversi vantaggi sia per il paziente sia per il chirurgo: “Innanzitutto - spiegano gli ortopedici - riducono al minimo i tagli ossei. Aumentano la precisione del posizionamento e presentano strumentari meno invasivi. Forniscono inoltre una copertura completa delle superfici ossee tagliate riducendo la perdita di sangue durante l’intervento e nel post-operatorio. La personalizzazione di questi impianti protesici - concludono - consente dunque un adattamento ‘sartoriale’ ed estremamente preciso all’articolazione”.

L’intervento è stato commentato con soddisfazione anche dal presidente della Regione Vento, Luca Zaia. “Quanto hanno fatto gli ortopedici del Policlinico di Abano - ha commentato in una nota - è una trasposizione futuristica di una strategia che fa parte delle priorità della sanità veneta: realizzare cure sempre più specifiche studiate e messe in atto sulla base delle particolari necessità di ogni paziente. Tecnologie all’avanguardia e perizia dei medici ne sono i presupposti essenziali. Complimenti a tutti i sanitari di Abano che hanno lavorato a questo caso”.

“E’ la prima in Veneto – aggiunge Zaia – ma segna la via per il futuro, in tutto il nostro sistema sanitario, sempre rivolto alla ricerca del progresso”.

“Anche in questo caso – tiene a precisare il presidente – l’eccellenza arriva in una struttura del territorio e non in un grande Hub, a dimostrazione della diffusione capillare delle buone pratiche. Questa, peraltro, è avvenuta in un Policlinico privato-convenzionato a dimostrazione della grande qualità espressa anche dalla sanità privata in Veneto, dove pubblico e privato sanno fare squadra e integrarsi al meglio nell’interesse dei pazienti”.

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